Ungheria, minaccia di morte e taglia sulla vita di Andrea, attivista gay

Mercoledì 20 Maggio 2015 1936

La vicenda di Andrea inizia nel 2014, quando, durante la parata per l’orgoglio omosessuale di Budapest, sfoggia una parodia satirica della bandiera del gruppo di estrema destra “Motociclisti dal sentimento nazionale”. Sul sito web del club compaiono immediatamente la sua foto, il suo indirizzo di casa e quello del suo datore di lavoro, e viene messa una fantomatica taglia sulla sua vita di 10mila dollari. Una vera e propria condanna a morte. Lo stalking è stato confermato anche da alcune attiviste di Aurora, un'associazione che si batte per i diritti civili e che ha sede nel quartiere ebraico della capitale ungherese.

Voglio esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza ad Andrea, diventato oggetto di una agghiacciante campagna omofoba, nonché condannare la palese superficialità con cui le autorità ungheresi stanno affrontando questa vergognosa situazione. L'Unione europea è, prima di tutto, una comunità in cui il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali di ogni individuo non possono lasciare spazio a fenomeni come questi, all'interno dei propri stati membri. Per questo mi aspetto una repentina e decisa condanna da parte dell'Ungheria, ma soprattutto mi auguro che le autorità di Budapest prendano i provvedimenti adeguati ad assicurare la sicurezza di un cittadino comunitario da parte di gruppi che agiscono ai confini della legalità.