Legge di Stabilità 2016 - Parte 2

Mercoledì 23 Dicembre 2015 di Ileana Piazzoni 4685
  1. È vero che la legge di stabilità amplia la soglia di circolazione del contante?
  2. Quali novità per i pagamenti elettronici?
  3. Quali novità per il canone Rai?
  4. Quali novità per il Codice della Strada?
  5. La legge di stabilità prevede taglio delle spese per Ministeri ed altre Istituzioni? Potranno essere acquistate nuove “auto blu”?
  6. Cosa prevede la legge di stabilità in tema di sanità?
  7. Ci saranno nuove assunzioni di personale sanitario nel 2016?
  8. Cosa prevede la legge di stabilità per il welfare?
  9. Quali misure a favore della disabilità?
  10. È vero che Il Partito Democratico ha bocciato la cancellazione della tassa sull’indennità di accompagno e sulla pensione di invalidità?
  11. Quali norme a favore di soggetti deboli?
  12. Cosa prevede la legge di stabilità in tema di disoccupazione?
  13. Quali sono le misure previste in tema di pensioni?
  14. Sono previste misure di contrasto al gioco d’azzardo?
  15. Ci sono novità sul fronte dei fondi europei? Cosa succede se un'amministrazione non ha concluso un progetto della programmazione 2007-2013?
  16. Quali sono, invece, le novità in fatto di risorse provenienti dalle istituzioni europee per il settennato 2014-2020?

 

 

È vero che la legge di stabilità amplia la soglia di circolazione del contante? 

La legge di stabilità porta il tetto massimo per i pagamenti in contanti  da 1.000 a 3.000 euro. Tale norma di semplificazione è giustificata dai risultati ottenuti nel campo della lotta all’evasione e all’illegalità: grazie alla legge sull’antiriciclaggio, a quella sulla corruzione e alle nuove norme sulla fatturazione elettronica sono stati recuperati 14,2 miliardi di euro nel 2014 e 5 miliardi nei primi 5 mesi del 2015. Gli effetti di questa disposizione andranno tuttavia verificati attentamente. Viene invece ridotto a 1.000 euro il tetto per l’utilizzo del contante per i money transfer, vale a dire il servizio di rimessa di denaro all’estero. Resta fermo, per le pubbliche amministrazioni, l’obbligo di procedere al pagamento degli emolumenti superiori a 1.000 euro esclusivamente mediante l’utilizzo di strumenti telematici. 

 

Quali novità per i pagamenti elettronici?

La legge di stabilità rende più semplici i pagamenti elettronici. Grazie ad un emendamento del Pd alla Camera, sarà più semplice fare pagamenti con la carta di credito, oltre che di debito, con la possibilità di effettuare in questo modo anche spese inferiori a 5 euro. Dal 1° luglio 2016 l’obbligo di accettare pagamenti elettronici riguarderà anche i dispositivi di controllo di durata di sosta. 

 

Quali novità per il canone Rai?

Il canone Rai sarà oggetto di un’importante riforma: si pagherà di meno, lo pagheranno tutti . Scenderà infatti dagli attuali 113,50 euro a 100 euro e le attuali esenzioni resteranno in vigore, ma per contrastare l’evasione (circa il 27 per cento dei nuclei familiari) il canone si pagherà attraverso la bolletta elettrica della casa di abitazione. Il pagamento avrà inizio non prima del luglio 2016 e avverrà in dieci rate mensili. 

 

Quali novità per il codice della Strada?

Le apparecchiature di rilevamento, tra cui gli “autovelox”, potranno accertare, tra le violazioni del Codice della strada, anche le mancate revisioni dei veicoli e il mancato pagamento dell’assicurazione Rc auto.

 

La legge di stabilità prevede taglio delle spese per Ministeri ed altre Istituzioni? Potranno essere acquistate nuove “auto blu”?

 

Si. È prevista la riduzione delle dotazioni di bilancio dei singoli Ministeri per importi pari a 512,5 milioni di euro nel 2016, a 563 milioni nel 2017 e 537,6 milioni nel 2018 e anni successivi. Analogamente, la riduzione degli stanziamenti di bilancio a favore della Presidenza del Consiglio è fissata a 23 milioni di euro per il 2016, 21,8 milioni per il 2017 e 18 milioni per il 2018. È stato inoltre prorogato al 31 dicembre 2016 il divieto per le pubbliche amministrazioni (inserite nel conto economico consolidato della P.A., come individuate dall’Istat), le autorità indipendenti e la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob) di acquistare autovetture e di stipulare contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto autovetture.

 

Cosa prevede la legge di stabilità in tema di sanità?

Le risorse destinate a finanziare il Sistema Sanitario Nazionale ammontavano a 109 miliardi un anno fa, sono 110 oggi e diventeranno 111 miliardi nel 2016, con 800 milioni dedicati esclusivamente ai Livelli essenziali di assistenza (Lea), da aggiornare ogni anno (con obbligo di parere delle competenti Commissioni parlamentari). Per quanto riguarda i farmaci e i trattamenti innovativi, va sottolineato come l’apposito Fondo, dotato di risorse pari a 500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016, sia svincolato e reso indipendente rispetto al limite vigente della spesa per l’assistenza farmaceutica territoriale. In nome della produttività e dell’efficienza del SSN è stata disposta la pubblicazione on-line dei bilanci d’esercizio degli enti ad esso appartenenti e l’attivazione da parte loro di un sistema di monitoraggio delle attività assistenziali e della loro qualità. È stato introdotto anche l’obbligo di adozione e di attuazione di un piano di rientro per aziende ospedaliere, ospedaliere-universitarie e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici che presentino un determinato disavanzo o un mancato rispetto dei parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure. Molto importante è lo stanziamento aggiuntivo per la formazione specialistica dei medici, pari a 57 milioni di euro per il 2016, 86 milioni per il 2017, 126 milioni per il 2018, 70 milioni per il 2019 e 90 milioni a decorrere dal 2020. Sono garantiti inoltre standard uguali dei LEA in tutte le Regioni: la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) avrà il compito di valutare che la loro applicazione avvenga in tutte le Regioni con lo stesso standard di qualità e includa tutte le prestazioni previste. Garantito altresì il diritto alle cure fuori dalla propria. I pazienti potrann scegliere di curarsi in centri d'eccellenza al di fuori della Regione di residenza. La norma ha la duplice finalità di sostenere le prestazioni di alta specialità erogate dai centri di eccellenza e garantire effettività al diritto alla libera scelta del luogo di cura da parte dei cittadini. Le Regioni dovranno comunque assicurare l'invarianza finanziaria, razionalizzando altre aree della spesa sanitaria. È stato altresì introdotto l'obbligo, per le Regioni, di stipulare gli accordi per la compensazione della mobilità sanitaria interregionale, nonché l'obbligo, per le strutture sanitarie, di applicare ai pazienti residenti in altre Regioni le medesime regole di accesso e di erogazione previste per i pazienti residenti nella regione di appartenenza delle strutture stesse.

 

Ci saranno nuove assunzioni di personale sanitario nel 2016?

Sì, e ciò grazie all’attivazione di strutture di “risk management” in tutte le strutture sanitarie, sia pubbliche sia private. In tal modo sarà possibile generare risparmi per il sistema e attivare in tutte le strutture sanitarie un’adeguata funzione di monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio. La conseguente razionalizzazione dei costi permetterà di uniformare e rendere più efficiente l’intero sistema sanitario a beneficio non solo degli operatori ma anche dei cittadini. 
Con i risparmi che si otterranno da tale misura, in aggiunta a quelli derivanti dalla centralizzazione degli acquisti e dai piani di rientro previsti per le Aziende ospedaliere, le Aziende ospedaliere universitarie, gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) e gli altri enti pubblici che erogano prestazioni di ricovero e cura con deficit di bilancio, saranno finanziate nuove assunzioni di medici, tecnici professionali e infermieri, anche al fine di fronteggiare l’emergenza creata dalla doverosa applicazione della direttiva europea sugli orari del lavoro. A tal proposito le Regioni dovranno predisporre un piano relativo al fabbisogno di personale, in modo da garantire il rispetto della normativa europea in materia di articolazione dell’orario di lavoro attraverso una più efficiente allocazione delle risorse 14 umane disponibili. I risultati di questa ricognizione dovranno concludersi entro il 29 febbraio 2016. Qualora si evidenziassero criticità nell’erogazione dei Lea, si potrà: nel periodo 1° gennaio 2016-31 luglio 2016 (con prorogabilità fino al 31 ottobre 2016) ricorrere a nuove assunzioni con forme di lavoro flessibile nel rispetto delle leggi vigenti e in particolare di quelle sul contenimento del costo del personale e in materia di piani di rientro; indire entro il 31 dicembre 2016 e concludere entro il 31 dicembre 2017 concorsi straordinari per l’assunzione di personale medico ed infermieristico. Il 50 per cento dei posti disponibili potrà essere riservato al personale medico e infermieristico precario.

 

Cosa prevede la legge di stabilità per il welfare?

La legge di stabilità, grazie anche al lavoro della Commissione Affari Sociali, è estremamente attenta al welfare, impegnando risorse per il settore come si attendeva da anni e grazie alle quali è stato possibile varare importantissime misure: dal contrasto alla povertà ai pensionati; dal sostegno alla disabilità al rinnovo degli ammortizzatori sociali per i contratti precari; dal rilancio del servizio civile al sostegno alla maternità. Si è proseguito il cammino intrapreso lo scorso anno con la stabilizzazione del Fondo per le politiche sociali e del Fondo per la non autosufficienza (riportato dal Governo a 400 milioni, stante una previsione originaria inferiore), rafforzando quindi gli ambiti dove più forte è il bisogno.
Una delle novità principali riguarda l'introduzione di misure strutturali di contrasto alla povertà, con attenzione particolare alla povertà minorile e alle famiglie con minori disabili, che vedrà impegnare 600 milioni per il 2016 e oltre 1 miliardo di euro a partire dall'anno successivo. All'interno di queste nuove misure, affiancate dal nuovo Fondo di contrasto alla povertà educativa, è previsto un considerevole aumento dei fondi per gli ammortizzatori sociali per i disoccupati di lunga durata (Asdi).
A decorrere dal 2016 è stata istituita una “Carta famiglia”, destinata alle famiglie costituite da cittadini italiani o da cittadini stranieri regolarmente residenti sul territorio italiano, con almeno tre figli minori a carico. La carta, che verrà rilasciata alle famiglie che ne facciano richiesta, previo pagamento dei costi di emissione, con i criteri e le modalità stabilite sulla base dell'Isee, consentirà di avere sconti sull'acquisto di beni o servizi e riduzioni tariffarie con i soggetti pubblici o privati che intendano contribuire all'iniziativa. È stato istituito, in via sperimentale, un Fondo finalizzato a sostenere l’azione contro la povertà educativa minorile, alimentato da versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie. Quella educativa è una povertà meno visibile di quella economica, ma che può bloccare le possibilità dei bambini e degli adolescenti di sviluppare le proprie capacità. Incentivata e semplificata inoltre la donazione delle eccedenze alimentari agli indigenti, con un innalzamento a 15 mila euro (rispetto agli attuali 5.164,57) della soglia per l'obbligo di  comunicazione preventiva in caso di donazione. Tale comunicazione è resa facoltativa, senza limiti di valore, nel caso in cui si tratti di beni facilmente deperibili. Viene inoltre stabilizzato il Fondo indigenti per l’acquisto di derrate alimentari con uno stanziamento di 2 milioni di euro per il 2016 e 5 milioni di euro a decorrere dal 2017. 
È stato finalmente istituito il Fondo per il sostegno alle vittime dell'amianto, destinando 30 milioni di euro nel prossimo triennio al risarcimento dei familiari che hanno perso i loro cari per patologie gravissime contratte sul lavoro.
Grande è stato lo sforzo operato sul sostegno alla maternità, che ha portato al rinnovo, per il 2016, del voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting, esteso anche alle lavoratrici autonome e alle giovani imprenditrici e alla ricomprensione del congedo di maternità nel calcolo per il premio di produttività. È  stato istituito un autonomo Fondo per le adozioni internazionali, dotato di 15 milioni annui, a decorrere dal 2016, finalizzato al sostegno alle politiche sulle adozioni internazionali ed al funzionamento della relativa Commissione.
Il lavoro del gruppo parlamentare del Partito Democratico ha inoltre consentito una riduzione significativa del taglio delle risorse nei confronti dei patronati, che dai 45 milioni di euro originariamente previsti è sceso a 15. Il ridimensionamento di questo taglio riconosce l'importante ruolo sociale dei patronati, che con la loro presenza capillare svolgono spesso un ruolo di supplenza alle carenze della pubblica amministrazione.

 

Quali misure a favore della disabilità?

Molte sono le norme previste a favore della disabilità (oltre al già citato incremento del Fondo per la non autosufficienza, portato a 400 milioni) a partire dal finanziamento di 90 milioni di euro del Fondo per il “dopo di noi” (cui, grazie al lavoro del Partito Democratico alla Camera, si aggiungeranno altri 5 milioni per progetti di vita indipendente) che intende garantire una vita dignitosa ai disabili gravi privi di sostegno familiare, o con famiglie sprovviste di mezzi economici sufficienti. Un apposito stanziamento è stato inoltre previsto per la realizzazione di progetti di integrazione dei disabili psichici attraverso lo sport.
Importantissima l'approvazione di un emendamento PD che stanzia 70 milioni di euro per garantire l’assistenza, l’autonomia e la comunicazione personale agli alunni con disabilità (finanziato anche grazie all'aumento della tassazione sul gioco d'azzardo) e riordina l’attribuzione delle competenze relative all'assistenza scolastica, poste, per il futuro, in capo alle Regioni.  Una quota del Fondo sanitario nazionale, 2 milioni di euro per il 2017 e 4 milioni per il 2018, è stata vincolata per lo svolgimento di una o più sperimentazioni cliniche concernenti l’impiego di medicinali per terapie avanzate a base di cellule staminali per la cura di malattie rare.

 

È vero che Il Partito Democratico ha bocciato la cancellazione della tassa sull’indennità di accompagno e sulla pensione di invalidità?

Assolutamente no e ho voluto ribadirlo anche intervenendo in Aula durante l’approvazione finale della legge di stabilità. Non c’è nessuna tassa sull’indennità di accompagno e sulla pensione di invalidità. Queste ultime sono semplicemente considerate all’interno dei redditi che vanno a comporre la dichiarazione ISEE (recentemente riformata) ovvero la fotografia della situazione reddituale e patrimoniale che ogni nucleo familiare deve presentare per richiedere agevolazioni riguardo determinate prestazioni socio sanitarie. Questa dichiarazione tiene conto di tutti i redditi percepiti dalle famiglie per un semplice motivo: si vuole favorire chi è in condizioni di maggiore bisogno. In relazione a nuclei familiari in cui è presente una persona disabile occorre inoltre sottolineare che, grazie a un meccanismo di franchigie, il conteggio dell’accompagno o della pensione di invalidità viene sterilizzato. I dati sull’applicazione del nuovo ISEE mostrano infatti come i disabili passati in una fascia di esenzione siano raddoppiati (dal 10% al 20%). Per una spiegazione chiara ed efficace di cosa sia l’ISEE e della sua applicazione in riferimento alla disabilità invito a cliccare qui.

 

Quali norme a favore di soggetti deboli?

 La legge di stabilità istituisce un Fondo di solidarietà a tutela del coniuge in stato di bisogno, con una dotazione di 250 mila euro per il 2016 e di 500 mila euro per il 2017. Chi si trova in stato di bisogno e non ha ricevuto l’assegno di mantenimento per inadempienza del coniuge può richiedere al Tribunale di residenza l’anticipazione di una somma fino all’entità dell’assegno medesimo. Contro la tratta degli esseri umani sono inoltre stanziati 3 milioni di euro per gli anni 2016-2018, destinati allo svolgimento delle azioni e degli interventi connessi alla realizzazione del programma unico di emersione, assistenza ed integrazione sociale, attuativo del Piano nazionale contro la tratta degli esseri umani.

 

Cosa prevede la legge di stabilità in tema di disoccupazione?

La legge di stabilità dispone il rifinanziamento di 250 milioni di euro, per il 2016, degli ammortizzatori sociali in deroga (18 milioni destinati alla cassa integrazione guadagni in deroga per il settore della pesca).  Per i contratti di solidarietà di tipo “B” (aziende artigiane) stipulati entro il 14 ottobre 2015 è stata ripristinata l'integrazione salariale per tutta la loro durata. Mentre per quelli stipulati in data successiva e fino al 30 giugno 2016, la relativa durata è riconosciuta fino al 31 dicembre 2016. Molto importante è stata la proroga dell’indennità di disoccupazione per i contratti precari (Dis.coll): una norma a favore di quelle generazioni che non hanno potuto godere di alcun diritto.

 

Quali sono le misure previste in tema di pensioni?

La legge di stabilità è estremamente attenta al tema delle pensioni. Grazie al recupero dei “risparmi” delle altre salvaguardie, è stato previsto un nuovo intervento, il settimo della serie, a favore degli esodati, cioè di chi, non avendo ancora maturato i requisiti richiesti dalla “legge Fornero”, rischia di restare senza pensione e senza stipendio. È stato garantito l’accesso al trattamento previdenziale con i vecchi requisiti a un massimo di ulteriori 26.300 soggetti, sia individuando nuove categorie di beneficiari, sia incrementando i contingenti di categorie già oggetto di precedenti salvaguardie, attraverso il prolungamento del termine (da 36 a 60 mesi successivi all’entrata in vigore della riforma pensionistica) entro il quale i soggetti devono maturare i vecchi requisiti. 
Per i lavoratori dipendenti del settore privato è stato previsto che, nei tre anni antecedenti la maturazione dei requisiti necessari al pensionamento di vecchiaia potranno concordare con l’azienda un orario ridotto al 50 per cento, mantenendo uno stipendio pari a circa il 65 per cento rispetto a quello percepito fino a quel momento. La scelta del part-time non comporterà nessuna penalizzazione sulla pensione, perché lo Stato si farà carico dei contributi figurativi. Il datore di lavoro, dal suo canto, dovrà corrispondere in busta paga 24 al lavoratore la quota dei contributi riferiti alle ore non prestate, che si trasformeranno quindi in salario netto 
È stata esclusa l’applicazione di un’indicizzazione negativa delle prestazioni previdenziali ed assistenziali mediante sterilizzazione degli effetti della deflazione . Si è ritenuto socialmente insostenibile chiedere ai pensionati la restituzione, anche minima, di una quota della pensione. È stata elevata la “no tax area” per i pensionati. Con un emendamento del Pd, già dal 2016 la soglia di reddito entro la quale i pensionati non versano l’Irpef, appunto la cosiddetta “no tax area”, passa, per chi ha più di 75 anni, dagli attuali 7.750 euro a 8.000 euro. Per chi invece ha meno di questa età di passa da 7.500 a 7.750 euro. Si tratta di una misura che nel complesso coinvolge 6 milioni di pensionati.  Grazie ad un emendamento del Pd, è stata estesa al 2016 una misura della scorsa Legge di Stabilità che prevede la cancellazione della penalizzazione dei trattamenti pensionistici anticipati prevista dalla “riforma Fornero. La misura interessa coloro che sono andati in pensione di anzianità con meno di 62 anni nel triennio 2012-2014. Si è previsto infine un monitoraggio annuale del numero di lavoratrici e delle risorse utilizzate per la cosiddetta “opzione donna”, che permette alle lavoratrici l’accesso al trattamento pensionistico anticipato in presenza di un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e di un’età pari o superiore a 57 anni e 3 mesi per le dipendenti e a 58 anni e 3 mesi per le autonome, a condizione che optino per il calcolo contributivo integrale, ferma restando la maturazione di questi requisiti entro il 31.12.15. L’obiettivo è quello di prolungare la sperimentazione oltre il 31 dicembre 2015, nel caso in cui si realizzino dei risparmi di risorse.

 

Sono previste misure di contrasto al gioco d’azzardo?

Sì. Vengono introdotte nuove norme che vietano la pubblicità dei giochi con vincita in denaro nelle trasmissioni radiofoniche e televisive generaliste dalle ore 7 alle ore 22 di ogni giorno; in particolare è vietata la pubblicità che incoraggia il gioco eccessivo o incontrollato, che neghi i rischi del gioco, che presenti il gioco come un modo per risolvere i problemi finanziari, che induca a ritenere che la competenza del giocatore possa permettere di vincere sistematicamente, che si rivolga o faccia riferimento ai minori, che presenti l’astensione dal gioco come un valore negativo, che contenga dichiarazioni infondate sulle possibilità di vincita, che faccia riferimento al credito al consumo ai fini del gioco. Dal prossimo anno non sarà possibile installare newslot ma solo sostituire quelle già esistenti, precludendo la possibilità di apparecchi aggiuntivi. A partire dal 2017 si prevede, dunque, una riduzione del 30 per cento delle newslot rispetto agli apparecchi attivi al 31 luglio 2015. Entro il 30 aprile 2016 saranno definite le caratteristiche dei punti vendita di gioco nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, della pubblica fede dei giocatori e prevenire il rischio di accesso dei minori. A decorrere dal 1° gennaio 2016 viene innalzato il Prelievo erariale unico (Preu) sulle newslot, che passa dal 15 al 17,5 per cento; contemporaneamente si riduce la percentuale minima destinata alle vincite (pay out), dal 74 al 70 per cento. È stata prevista una nuova sanzione amministrativa di 20 mila euro in caso di violazione della norma che vieta l’installazione negli esercizi pubblici dei cosiddetti totem (apparecchiature che consentono ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari on-line). La sanzione si applica al titolare dell’esercizio e al proprietario dell’apparecchio. La sanzione, da 50 mila a 100 mila euro, si applica anche nell’ipotesi di offerta di giochi promozionali connessi via web. Entro il 30 aprile 2016 saranno inoltre definite le caratteristiche dei punti vendita di gioco nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, della pubblica fede dei giocatori e prevenire il rischio di accesso dei minori. Il Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Istruzione, predisporrà campagne di informazione e sensibilizzazione, in particolare nelle scuole, sui fattori di rischio connessi al gioco d’azzardo. Istituito infine, presso il Ministero della Salute il Fondo per il Gioco d’azzardo patologico-Gap, con una dotazione di 50 milioni di euro annui a decorrere dal 2016.

 

Ci sono novità sul fronte dei fondi europei? Cosa succede se un'amministrazione non ha concluso un progetto della programmazione 2007-2013?

Un capitolo piuttosto importante della Legge di Stabilità riguarda gli investimenti cofinanziati con le istituzioni europee. Sarà possibile completare i progetti della precedente programmazione 2007-2013 con l'utilizzo di risorse di cofinanziamento nazionale destinate all’attuazione dei programmi di azione e coesione complementari alla programmazione 2014-2020.

 

Quali sono, invece, le novità in fatto di risorse provenienti dalle istituzioni europee per il settennato 2014-2020?

Per quanto concerne il nuovo ciclo 2014-2020, nella legge di stabilità per il 2016 vengono introdotte disposizioni volte ad agevolare la gestione finanziaria degli interventi finanziati dalle risorse europee, in particolare attraverso l’istituzione, da parte delle Regioni e province autonome, di appositi organismi strumentali regionali cui assegnare in via esclusiva la gestione degli interventi europei, finanziati con risorse comunitarie e di cofinanziamento nazionale.
Si attribuisce alla Cassa depositi e prestiti S.p.A. la qualifica di istituto nazionale di promozione, prevedendo che le operazioni finanziarie delle piattaforme di investimento ammissibili al FEIS promosse dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A. possano essere assistite dalla garanzia dello Stato. 
L’ammontare di progetti che il Governo intende attivare per la realizzazione di infrastrutture è pari a 11,3 miliardi, con una spesa pari a 6,15 miliardi di cofinanziamenti europei.
Inoltre, si interviene sulle disposizioni volte a verificare l'utilizzo dei finanziamenti per la realizzazione di interventi e programmi pubblici, istituendo un “Fondo per la riprogrammazione degli investimenti per la crescita”, a cui affluiscono le risorse dei finanziamenti revocati.
Una speciale disciplina è prevista per le risorse provenienti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC). Tali risorse saranno incluse in una sezione speciale del Fondo e per esse continuerà ad essere possibile la conservazione nel conto dei residui delle somme non impegnate al termine dell'esercizio precedente, per essere utilizzate nell'esercizio successivo. Tali risorse rimarranno vincolate alla chiave di riparto territoriale vigente al momento della nuova assegnazione.
Infine, si interviene sulla composizione del CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) e sulla delegabilità della presidenza del Comitato medesimo. Quanto al primo aspetto, viene prevista l’abrogazione della norma che prevede la composizione variabile del CIPE, vale a dire la partecipazione al CIPE, con diritto di voto, anche dei Ministri non appartenenti al CIPE nelle cui competenze sono comprese le materie oggetto di delibera. Infine, si consente la delegabilità della presidenza del CIPE.