l'Unità.tv - L’Italia ora ha una legge sul caporalato, finalmente usciamo dal Medioevo

Martedì 2 Agosto 2016 di Marco Omizzolo e Marco Pacciotti 2879

Sono trascorsi circa due anni da quando “In Migrazione” diffuse il dossier Doparsi per lavorare come schiavi col quale denunciò l’assunzione da parte di alcuni braccianti indiani della provincia di Latina di sostanza dopanti come oppio, antispastici e metanfetamine allo scopo di sopportare le fatiche psico-fisiche alle quali erano costretti nei campi agricoli.
Tra i deputati che per primi interrogarono il governo italiano e in particolare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, dell’Agricoltura e il Ministro dell’Interno vi furono l’On. Realacci, l’On. Chaouki, l’On. Piazzoni e l’On. Pilozzi. Ora, a questa interrogazione ha risposto il Ministero del Lavoro in modo documentato. A leggerla ne derivano alcune considerazioni che possono aiutare a dipanare l’intrigata matassa di interessi e connivenze che co-determinano le ragioni che producono da anni lo sfruttamento bracciantile. Un problema sul quale la Flai CGIL, In Migrazione, la rete Coltiviamo Diritti, Medici senza Frontiere, Amnesty International, FilieraSporca e molte altre associazioni sono impegnate da anni, con rischi per molti loro attivisti non irrilevanti.

Leggi il resto della notizia cliccando qui