Dal 2003, infatti, su decisione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, il 10 ottobre di ogni anno si celebra la giornata mondiale contro la pena di morte, per sottolineare la ferma opposizione alla pena capitale e chiedere ai paesi di tutta Europa di procedere verso l’abolizione universale. Fortunatamente, se ancora oggi sono 58 i Paesi al mondo in cui è in vigore la pena di morte - su tutti Cina, Iran e Pakistan - il mondo continua a marciare in direzione della sua abolizione: alcuni dati dello scorso anno hanno dato speranza e mostrato che i paesi che ancora si aggrappano alla pena di morte sono una isolata minoranza. Tra questi gli USA – nell'immaginario generale patria della pena di morte – dove però, mai come in questi ultimi anni, è in netto calo il numero delle esecuzioni, e sta profondamente cambiando l'opinione pubblica, con il fronte degli abolizionisti in crescita rispetto all'anno scorso. Un dato importante – soprattutto in un periodo dove si sta assistendo ad una utilizzazione politica della pena di morte per atti di terrorismo da parte di numerosi Governi - che fa ben sperare per un radicale cambio di prospettiva in tutta la politica americana, soprattutto in caso di vittoria democratica alle prossime elezioni.