18 dicembre, Giornata mondiale dei migranti: un occasione per sfatare molti pregiudizi

Venerdì 18 Dicembre 2015 1843

Anche quest'anno il quadro complessivo del nostro continente descrive un fenomeno dai numeri significativi e al contempo drammatici: oltre 200mila migranti sbarcati sulle coste europee, di cui la quasi totalità tra quelle italiane e greche, e più di 3mila morti nel solo Mar Mediterraneo: numeri questi ultimi, che senza il serio impegno del Governo sulla priorità di assicurare le operazioni di salvataggio in mare, anche in sede comunitaria, sarebbero stati sicuramente più elevati. Anche quest'anno la vuota retorica "dell'invasione", costantemente rilanciata da certa informazione e dalle forze politiche di destra, ha oscurato la realtà dei fatti nel nostro Paese, con arrivi in calo (quasi il 10% in meno rispetto allo scorso anno) ma soprattutto una realtà che deve necessariamente essere non solo affrontata, ma raccontata nel contesto specifico che riguarda il fenomeno migratorio: quello globale. Volgendo lo sguardo al di fuori dei nostri confini, basti pensare alla situazione del Libano, dove una popolazione di 4 milioni di abitanti, accoglie quasi un milione e mezzo di rifugiati siriani.

Sono dati tutti quelli citati che devono far tenere alta l'attenzione sull'emergenza umanitaria di persone in fuga da fame, guerre, carestie e dalla minaccia terroristica dell'Isis. Affrontare seriamente la questione migratoria è un'esigenza imprescindibile dei nostri tempi, per il raggiungimento di nuovi obiettivi a partire una più ampia cooperazione tra gli stati dell'unione europea e quelli africani per affrontare le sfide della migrazione irregolare e per facilitare una migrazione sicura, disciplinata e regolare, condannando le manifestazioni di razzismo e di intolleranza.

Dobbiamo imparare a ricordare che le migrazioni sono, usando le parole del Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon, un’espressione della aspirazione umana alla dignità, alla sicurezza ed a un futuro migliore. E che l'accoglienza può essere non solo una questione di solidarietà, poiché spesso i migranti hanno contribuito a rendere le nostre società più prospere e diversificate.