La legge prevede che quanto ricavato dalla concessione di titoli abilitativi edilizi, nonché dalle sanzioni, sia vincolato alle opere di urbanizzazione, riqualificazione e rigenerazione urbana, alla demolizione delle costruzioni abusive e al verde pubblico. Per gli enti locali, viene stabilito che i comuni si adoperino per la ricognizione degli edifici e delle aree dismesse, inutilizzate o abbandonate istituendo inoltre un albo per i comuni virtuosi nella tutela del territorio che saranno agevolati nell'accesso ai fondi pubblici per la rigenerazione urbana. Particolare attenzione è stata data alla semplificazione delle procedure che permettono la trasformazione e la rinascita delle aree urbanizzate degradate: un intervento che ha anche un grande valore sociale.
L’obiettivo “consumo suolo Zero”, da raggiungere entro il 2050, ci ha portato a disciplinare con chiarezza le fasi procedurali per l’individuazione, in tempi certi, degli ambiti urbanistici da sottoporre ad interventi di ristrutturazione e di rinnovo edilizio, permettendo alle Regioni di incentivare i Comuni a promuovere strategie di rigenerazione urbana.
Con questa legge abbiamo sancito con forza un principio importante: arrestiamo il consumo di suolo. Il riuso e la rigenerazione urbana diventano temi centrali nella pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistica del territorio.