Giornata della Memoria, arte e cinematografia insieme per "ricordare di non dimenticare"

Venerdì 27 Gennaio 2017 2728

Durante la giornata non si vuole solo valorizzare il patrimonio artistico di collezioni pubbliche provenienti da più di 30 musei ed altrettanti teatri su tutto il territorio nazionale, ma sopratutto rendere protagonisti vite ed opere di artisti che dal nazifascimo furono perseguitati: in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da una sempre più diffusa mancata conoscenza della nostra storia recente ed in cui le scelte politiche dei più sono spesso motivate da emozioni e futili pregiudizi, è fondamentale riportare la memoria - anche attraverso l'arte - alla sua funzione di aiuto nella percezione della realtà quotidiana.
Ecco quindi che l'arte diventa un tramite: le opere scelte - scampate alla brutalità del nazismo e dello sterminio della Shoah - si fanno vere e proprie testimonianze "viventi". L'edizione di quest'anno è dedicata, tra gli altri, ad Arnoldo Foà: grande artista, simbolo suo malgrado del ventennio fascista e di uno dei periodi più tragici e scuri della nostra storia. Riconosciuto negli anni come una delle “più belle voci italiche”, nel 1938 - a seguito della promulgazione delle leggi razziali fasciste - Foà è costretto a lasciare i corsi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma ed a rifugiarsi a Napoli, dove diviene capo-annunciatore e scrittore della Radio Alleata radio PWB: sarà proprio lui ad annunciare l'armistizio con gli Alleati, l'8 settembre 1943.
E' di pochi giorni fa, inoltre, l'uscita nelle sale cinematografiche del film di Kai Wessel Nebbia in Agosto, storia vera di Ernst Lossa, tredicenne di etnia nomade testimone e vittima del programma di eugenetica nazista, che sterminò migliaia di ragazzini nella Germania devastata dalla follia. Le prime vittime dell'olocausto nazista furono proprio i bambini: oltre cinque mila - disabili o ritenuti incurabili e incapaci di lavorare- finirono nei reparti speciali degli ospedali psichiatrici creati per epurare la razza ariana da coloro affetti da deformità fisiche o disabilità mentali.
Il film è un prezioso incastro aggiunto alla storia di un secolo dai cui errori non riusciamo proprio ad imparare, un’occasione unica - rivolta non solo alle giovani generazioni - per "ricordare di non dimenticare", e per sottolineare quanto quegli ideali di umanità, solidarietà ed accoglienza - nati appunto dalle ceneri dell’Olocausto - siano ancora, purtroppo, ben lontani dal realizzarsi.