Oggi si celebra la quinta giornata contro lo spreco alimentare, un'occasione importante per riflettere sul nostro modello di consumo, sugli effetti negativi che produce a livello globale e nel nostro Paese, anche in relazione alle crescenti diseguaglianze. Ma anche un'occasione per valutare alcuni risultati concreti sul tema raggiunti negli ultimi anni, grazie alla nuova legge sullo spreco alimentare a prima firma di Maria Chiara Gadda, introdotta dal Partito Democratico. Le nuove norme disincentivano lo spreco favorendo la donazione al mondo del terzo settore di prodotti invenduti, ma perfettamente utilizzabili. Sono state 4.103 le tonnellate di eccedenze recuperate lo scorso anno dalla grande distribuzione, con un aumento di oltre il 20% rispetto all'anno precedente: eccedenze distribuite ad oltre 1.503 persone indigenti, con il coinvolgimento di oltre 8.000 realtà di volontariato. Alla rete anti spreco, oltre la grande distribuzione, si sono aggiunti oltre 250.000 negozi alimentari,bar, ristoranti e diversi enti locali hanno dato seguito alle previsioni normative che consentivano di applicare sconti sulla Tari (la tassa sui rifiuti) o altre agevolazioni agli esercizi commerciali che raccolgono generi alimentari in eccedenza e li donano. Una legge che ha messo a regime e rafforzato un circuito virtuoso, rappresentando un vero e proprio volano per la donazione, strumento che si sta rivelando estremamente efficace nel riequilibrare eccessi nel consumo, anche in chiave solidaristica. Limitare gli sprechi incentivando un meccanismo volontario di redistribuzione, un modello che sta portando effetti indiscutibilmente positivi, che potranno ancora crescere grazie a un'adeguata promozione a livello territoriale: un obiettivo da perseguire, a partire dai nostri comuni.