Con il passaggio dall'autocertificazione dei redditi e del patrimonio immobiliare alla rilevazione presso l'anagrafe tributaria si sono ridotte drasticamente le dichiarazioni non veritiere. Se in precedenza l'80 per cento delle persone che presentavano il modello per ottenere agevolazioni a determinate prestazioni dichiaravano di non avere nemmeno un conto in banca e il 70 per cento di non avere una casa, con le nuove regole tali percentuali sono scese drasticamente a un più veritiero 14 per cento. Un risultato importante non solo in termini di contrasto all'evasione fiscale, ma soprattutto nella possibilità di andare incontro alle persone più fragili che realmente necessitano di aiuto.
L'Isee potrà essere perfezionato ancora sotto alcuni aspetti, per dare sempre meglio l'esatta fotografia della condizione delle famiglie, ma l'applicazione dei nuovi criteri dimostra inequivocabilmente che si è intrapresa la strada giusta. Liquidare con troppa facilità questo strumento e senza conoscerne i risultati, come spesso e' accaduto nelle Aule parlamentari, non rende un buon servizio a chi veramente ha bisogno del sostegno dello Stato.