Immagino che chi esprime sostegno non voglia sottoporsi alla “sassaiola”, ma forse banalmente si tratta anche di diversi modi di essere.
Ci sarà tempo e modo di approfondire la spiegazione delle ragioni di questa scelta. Stasera però una cosa la voglio dire: anni fa decisi di aderire al movimento politico Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo, fondato da un gruppo di parlamentari eletti nelle fila dei Democratici di Sinistra, che decisero di non seguire le scelte della maggioranza del partito, senza dimettersi dal parlamento. Qualche tempo dopo, attraverso molte peripezie e dopo le elezioni politiche che annientarono la rappresentanza parlamentare della sinistra “arcobaleno”, riuscimmo ad unirci a coloro che decisero di lasciare Rifondazione Comunista e, poi, i Verdi, dopo che avevano perso i rispettivi congressi e quindi non condividevano più le ragioni dei partiti in cui militavano. Centinaia di amministratori, eletti nelle fila di quei partiti, lasciarono i loro simboli e si unirono a noi nella costruzione di una difficile ma straordinaria esperienza che chiamammo Sinistra Ecologia Libertà. Non so se il fatto che tutti coloro che non si dimisero dai loro incarichi sbagliarono e usurparono il volere di coloro che li avevano votati. Io allora pensai di no e tuttora mi sento di ringraziare il loro coraggio per aver lasciato porti sicuri per un ignoto che però ritenevano necessario, non per sé ma per il paese. Infine, lasciatemi dire che trovo veramente triste che l’abbandono di SEL di tre dei suoi più importanti fondatori (Migliore, Fava e Di Salvo) sia salutata come qualcosa di poco “serio” da parte di chi assume ruoli dirigenziali del partito che fondammo, senza peraltro aver mai fatto lo sforzo di tesserarsi ad esso. Immagino sia molto consolatorio pensare che chi lascia è solo un’opportunista, o poltronista che dir si voglia. Io se fossi un dirigente di SEL qualche riflessione in più la farei, ma da oggi non lo sono più e non spetta a me dare consigli.