L'appello lanciato ad agosto 2016 dal filosofo Bernard Henri Lévy “l'Europa salvi il suo onore, impedendo la fine di Aleppo”, è stato sinora inascoltato, perseverando l’occidente negli errori, nelle omissioni e nelle sue responsabilità sul conflitto. Dal 2013 il Parlamento ha approvato numerosi atti parlamentari per sollecitare una presa di posizione comune a livello europeo che sia in grado, concretamente, di far cessare la violenza nella città di Aleppo, consentire canali sicuri per gli aiuti umanitari ed evitare che le sanzioni contro il regime di Assad ricadano proprio su queste azioni umanitarie. Le mozioni approvate oggi alla Camera confermano queste linee di azione, prevedendo inoltre un impegno economico concreto per il rafforzamento dei canali umanitari e per il sostentamento e la messa in sicurezza dei profughi interni e degli sfollati. “Il mondo oggi è un problema siriano, come la Siria è un problema mondiale” recita un manifesto firmato a metà settembre da 150 artisti e scrittori siriani: il voto di oggi alla Camera sollecita tutte le istituzioni ad agire con questa consapevolezza.