Questa legge, presentata dalla collega del Partito Democratico Sandra Zampa, sottoscritta anche da parlamentari dell’opposizione e fortemente sostenuta dalle organizzazioni umanitarie attive sul tema, a partire da Save the Children, nasce dall'esigenza, non più rinviabile, di affrontare un fenomeno di dimensioni ormai drammatiche. Sono infatti almeno 20.160 i minori soli arrivati sulle coste del nostro Paese da gennaio a ottobre di quest’anno, oltre 45.000 negli ultimi tre anni: soggetti estremamente vulnerabili, che spesso non hanno potuto avere accoglienza e protezione adeguata e che, in molti casi, si sono resi irreperibili rischiando di cadere vittime dello sfruttamento. Ragazze e ragazzi, bambine e bambini che fuggono dalla violenza e dalla fame privi dei loro cari, a causa della guerra o come conseguenza dell’odissea per giungere in Europa, o spesso spinti proprio dai loro familiari come gesto estremo per garantire loro la salvezza e un futuro migliore.
Con la legge approvata l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati non sarà più delegata alla contingenza, a stanziamenti incerti, all'atteggiamento di singoli sindaci o di singole comunità demandando a una scelta nazionale chiara, di civiltà e di sicurezza. La legge afferma la parità di diritti e di trattamento rispetto ai minori di cittadinanza italiana o dell'Unione europea per tutti i minori stranieri non accompagnati da genitori o parenti o altri adulti legalmente responsabili, in quanto soggetti di maggiore vulnerabilità. Di conseguenza, e a tutela del superiore interesse del minore, ne viene vietato il respingimento e si stabilisce una permanenza nei centri di prima accoglienza appositi di massimo 30 giorni. Viene disciplinata in modo uniforme sul territorio nazionale la procedura di identificazione, si promuovono gli istituti della tutela e dell’affidamento, si prevede un sistema informativo nazionale, si contempla il permesso di soggiorno per minore età e per motivi familiari e l'affidamento ai servizi sociali nel caso diventi necessario un supporto prolungato di assistenza. Si rafforzano infine alcuni dei diritti riconosciuti: dall'assistenza sanitaria a misure specifiche di istruzione e di istituzioni scolastiche formative e si prevedono risorse certe legate al Fondo nazionale per l’accoglienza.
Questa legge vuole tutelare i soggetti più fragili e restituire una speranza per il futuro, la possibilità di coltivare il proprio talento, a chi ha visto e vissuto troppo presto gli orrori della guerra, della violenza, della solitudine e allo stesso modo stimolare queste energie future: è questa la più grande risorsa e la forza di un Paese accogliente.