- Sia il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che il Ministro dell'economia e delle finanze Pier Carlo Padoan hanno parlato del 2016 come un anno di crescita. Come influirà la Legge di Stabilità?
- Cosa prevede la nuova Legge di Stabilità in materia di enti locali?
- È vero che sono state eliminate molte tasse?
- Anche le imprese potranno usufruire di uno sgravio delle tasse?
- Ci saranno novità anche per i professionisti con partita IVA e le imprese di piccole dimensioni?
- È vero che è stata abolita la tassa sugli yacht? È una misura a vantaggio solo dei ricchi?
- Quali sono le novità introdotte per quanto riguarda la cultura?
- Scuola e Università: come sostenerle?
- Quali disposizioni introduce la legge di stabilità per il settore dell’agricoltura?
- Si continuerà a pagare l’IMU agricola?
- Cosa prevede la stabilità in materia ambientale?
- Cosa prevede la legge di stabilità in tema di ricerche esplorative di idrocarburi?
- Quali misure si introducono in tema di bonifiche e siti contaminati?
- Sono previsti finanziamenti per contrastare il dissesto idrogeologico?
- Cosa prevede la legge di stabilità in tema di sicurezza?
- La legge di stabilità taglia le risorse per le forze dell’ordine?
- Vengono diminuiti i numeri delle forze di polizia sul territorio?
- Cosa prevede la legge di stabilità per il recupero delle periferie e la sicurezza del territorio?
- Quali sono le misure per la casa introdotte dalla stabilità?
- Quali misure per il Sud?
Sia il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che il Ministro dell'economia e delle finanze Pier Carlo Padoan hanno parlato del 2016 come un anno di crescita. Come influirà la Legge di Stabilità?
Le misure per le imprese e le politiche fiscali messe a punto nella Legge di Stabilità per 2016, fanno guardare con ottimismo al nuovo anno.
Abbiamo già parlato dei tagli Imu e Ires per le imprese e degli sgravi per chi assume a tempo indeterminato, ma la stabilità per il 2016 prevede anche altri interventi a sostegno delle imprese.
Sono, infatti, introdotte nuove misure volte a rilanciare la promozione del Made in Italy, a sostenere il settore degli investimenti ambientali e tecnologici, nonché ad agevolare forme di credito per le aziende oggetto di misure patrimoniali.
Più in particolare, sono stati stanziati 51 milioni di euro per il 2016 per il potenziamento delle azioni dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane relative al Piano straordinario per la promozione del made in Italy e sono state individuate risorse pari a 10 milioni di euro annui per ciascun anno del triennio 2016-2018, per il credito alle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata.
È stato introdotto un Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti, con una dotazione di 10 milioni di euro annui per il triennio 2016-2018, avente come finalità il sostegno alle piccole e medie imprese che entrano in crisi a causa della mancata corresponsione di denaro da parte di altre aziende. Sono state introdotte alcune modifiche in merito alla disciplina del Fondo per lo sviluppo di attività innovative, con particolare riferimento alla platea dei beneficiari e alle modalità per l’ottenimento dei benefici.
A ricevere il sostegno dello Stato saranno anche le imprese fornitrici di società che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale soggette ad amministrazione straordinaria (tra cui l’Ilva), per le quali è stato introdotto un apposito criterio di accesso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
Quanto a specifici settori di intervento, si autorizza la spesa di 19 milioni per il 2016, di 50 milioni per il 2017 e di 30 milioni di euro per il 2018 per il sostegno al settore aerospaziale, in modo da elaborare un Piano nazionale per lo sviluppo dell’industria nazionale nel settore dei piccoli satelliti ad alta tecnologia.
Con l’introduzione di una apposita disciplina generale, viene promossa la costituzione e favorita la diffusione delle cosiddette “società benefit”, cioè società che, oltre alla divisione degli utili, perseguano finalità di beneficio comune e operino in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni, con finalità rivolte alla collettività e al benessere sociale.
Introdotto un credito d’imposta della durata di 4 anni (dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019) per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna).
Riservata una quota fissa del 20 per cento delle risorse disponibili del Fondo di garanzia per le Pmi a favore delle piccole e medie imprese localizzate nelle regioni del Mezzogiorno di cui sopra.
Cosa prevede la nuova Legge di Stabilità in materia di enti locali?
Anche nel settore degli enti locali, le modifiche alla manovra introdotte dopo il secondo passaggio parlamentare hanno spaziato a tutto campo. Le disposizioni sulle amministrazioni territoriali concernono principalmente le nuove regole sul pareggio di bilancio e alcune norme di interesse delle province.
Gli enti locali potranno tornare a investire. Per loro, infatti, si introduce il passaggio dal rispetto del Patto di stabilità a quello del pareggio di bilancio, ovvero del saldo non negativo tra le entrate finali e le spese finali. Questa nuova regola segna il sostanziale superamento del Patto di stabilità interno, che finora ha disciplinato il concorso degli enti territoriali agli obiettivi delle manovre finanziarie.
Tra le molte altre cose, gli Enti locali potranno utilizzare integralmente, per gli anni 2016 e 2017, i proventi delle concessioni edilizie per spese di manutenzione ordinaria del verde, delle strade e del patrimonio comunale, nonché per spese di progettazione delle opere pubbliche.
Novità anche per le Regioni che, al 31 dicembre 2012, non si trovino in situazioni di eccedenza di personale in rapporto alla dotazione organica e che abbiano fatto ricorso all’utilizzo di personale assunto con contratto a tempo determinato della durata di 36 mesi, oggetto di proroghe anche non continuative negli ultimi 5 anni. A queste condizioni, tali Regioni potranno procedere, con risorse proprie, alla stabilizzazione a domanda del personale interessato.
Inoltre, il contributo di 400 milioni di euro per le Province e alle Città metropolitane per spese destinate ad ambiente, trasporto e strade è stato incrementato a 495 milioni per il 2016, 470 milioni per ciascuno degli anni dal 2017 al 2020 e 400 milioni di euro annui a decorrere dal 2021. L’incremento del contributo è attribuito in favore delle Province, cui sono assegnate - in luogo dei 150 milioni prima previsti – 245 milioni nel 2016, 220 milioni negli anni dal 2017 al 2020 e 150 milioni a partire dal 2021.
Per superare quella che è una eccessiva frammentazione, poi, è stato reso strutturale il contributo di 30 milioni di euro alle unioni dei Comuni; sempre di 30 milioni è il contributo per i Comuni istituiti a seguito di fusione. Il contributo straordinario attualmente previsto per i Comuni che danno luogo alla fusione viene aumentato: si passa dal 20 al 40 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per il 2010, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti in misura comunque non superiore a 2 milioni di euro (rispetto al precedente limite di 1,5 milioni).
Inoltre, i Comuni istituiti dal 2011 per effetto di fusioni e le unioni di Comuni potranno assumere personale a tempo indeterminato nel limite del 100 per cento della spesa relativa al personale di ruolo cessato dal servizio dell’anno precedente.
Infine, Regioni ed Enti locali potranno stipulare con l'Anas S.p.A. accordi finalizzati a trasferire alla medesima società le funzioni relative a progettazione, esecuzione, manutenzione e gestione delle strade non rientranti nella rete autostradale e stradale nazionale, fino ad un importo massimo di 100 milioni di euro.
È vero che sono state eliminate molte tasse?
Sì, il Governo ha mantenuto l'impegno di eliminare l'Imu e la Tasi sulla prima abitazione: d’ora in avanti né i proprietari, né gli inquilini dovranno più pagarle per l’abitazione principale, ad esclusione degli immobili di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9, comprendenti anche ville e castelli).
Esenti dal pagamento di Imu e Tasi anche le abitazioni appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa destinate a studenti universitari soci assegnatari (anche in deroga al requisito della residenza anagrafica), gli alloggi sociali, la casa assegnata al coniuge in seguito a divorzio e separazione e gli immobili di appartenenti alle Forze armate trasferiti per motivi di lavoro.
La prima casa, però, è solo uno degli ambiti su cui interviene la legge di stabilità. L'imponibile Tasi e Imu, infatti, è dimezzato per le prime e seconde case laddove siano date in comodato d’uso a figli o genitori, purché il contratto sia registrato, e questo anche nel caso in cui il comodante possieda nello stesso Comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale (purché non di lusso).
Per le unità immobiliari concesse in locazione a canone concordato, Imu e Tasi si applicano con una riduzione del 25 per cento.
Prevista anche, in caso di acquisto di abitazione principale, un'imposta di registro con aliquota agevolata del 2% per chi, al momento del rogito, possiede già un immobile e abbia intenzione di venderlo entro un anno dalla data dell’atto.
La manovra cancella anche l'Imu sui terreni agricoli collocati in Comuni pianeggianti o parzialmente-montani – e quindi finora interessati dall'imposta – che rispecchiano determinate caratteristiche, di cui si parlerà meglio in seguito.
Da sottolineare come, per quanto concerne Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli, venga garantita ai Comuni la copertura integrale del mancato gettito.
Anche le imprese potranno usufruire di uno sgravio delle tasse?
Certamente. In primo luogo, viene eliminata l’Imu sugli “imbullonati”, vale a dire i macchinari, i congegni, le attrezzature e gli altri impianti funzionali al processo produttivo e fissati al suolo all’interno di capannoni o immobili adibiti alla produzione. Dal 1° gennaio 2016 le imprese potranno escludere questo tipo di macchinari dal calcolo della rendita catastale e quindi dalla base imponibile fiscale per il pagamento dell’Imu.
Inoltre, l'aliquota Tasi viene ridotta allo 0,1 per cento per i cosiddetti “immobili merce”: i fabbricati costruiti e destinati alla vendita dall'impresa costruttrice. I Comuni possono in ogni caso modificare la suddetta aliquota, in aumento, sino allo 0,25 per cento o, in diminuzione, fino all’azzeramento.
L’Ires, l’imposta sul reddito delle società, si ridurrà dall’attuale 27,5 per cento al 24 per cento a partire dal 2017, con uno sgravio fiscale complessivo di 3,8 miliardi di euro nel primo anno e di circa 4 miliardi nel secondo.
Dal 1° gennaio 2017 è inoltre prevista la riduzione all’1,2 per cento dell’aliquota della ritenuta (operata a titolo di imposta) sugli utili corrisposti alle società e agli enti soggetti a un'imposta sul reddito delle società negli Stati membri dell'Unione europea e negli Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo (paesi inclusi nella cosiddetta white list) e ivi residenti, che consentono un adeguato scambio di informazioni in relazione a partecipazioni, strumenti finanziari e contratti di associazione in partecipazione, non relativi a stabili organizzazioni nel territorio dello Stato.
La riduzione dal 27,5 al 24 per cento dell’Ires non varrà di fatto per gli enti creditizi e finanziari (compresa la Banca d’Italia), per i quali è stata prevista un'addizionale del 3,5 per cento a partire dal 2017. In cambio gli istituti avranno un incremento della deducibilità degli interessi passivi che passerà dal 96 al 100 per cento.
Per premiare le imprese virtuose che scelgono di investire, viene loro concesso di portare in deduzione fiscale non il 100 per cento, ma il 140 per cento del valore dell’investimento effettuato in macchinari. È una misura che si applica sugli acquisti effettuati a partire dal 15 ottobre 2015, così da evitare che l’effetto attesa finisca per bloccare gli investimenti. In altre parole, questo “superammortamento” si riferisce al valore fiscale di beni nuovi, acquistati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, e il beneficio interessa tanto i beni acquistati in proprietà quanto quelli acquisiti in leasing.
Vengono inoltre maggiorati del 40 per cento i limiti per la deduzione delle quote di ammortamento dei mezzi di trasporto ad uso promiscuo (che non vengono utilizzati esclusivamente come beni strumentali nell'attività propria dell'impresa). Attualmente la deducibilità è fissata al 20 per cento. Tale percentuale è elevata all'80 per cento per i veicoli utilizzati dai soggetti esercenti attività di agenzia o di rappresentanza di commercio.
Continueranno gli sgravi per chi assume con contratto a tempo indeterminato o stabilizza i contratti a termine. Lo sconto sui contributi viene riconfermato, anche se in misura ridotta. Di qui alla fine del 2015 lo sconto è integrale, ha una durata massima di tre anni e un tetto di 8.060 euro. Per i nuovi assunti con contratto a tempo indeterminato nel 2016 lo sconto è fissato al 40 per cento, per due anni, e l’importo massimo dell’esonero contributivo è pari a 3.250 euro.
Estesa, infine, la deducibilità del costo del lavoro dall’imponibile Irap, nel limite del 70 per cento, per ogni lavoratore stagionale impiegato per almeno 120 giorni per due periodi d’imposta, a decorrere dal secondo anno di contratto stipulato con lo stesso datore di lavoro nell’arco di due anni a partire dalla cessazione del precedente contratto.
Ci saranno novità anche per i professionisti con partita IVA e le imprese di piccole dimensioni?
La soglia di ricavi per poter accedere al regime fiscale forfetario di vantaggio (esteso peraltro a cinque anni e con l’aliquota che scende dal 15 al 5 per cento), attualmente fissata per i professionisti e per le imprese di piccole dimensioni arriva a 30 mila euro, contro i 15 mila precedenti. Per le altre categorie di imprese l’incremento è di 10 mila euro.
La possibilità di accedere al regime forfetario viene estesa anche ai lavoratori dipendenti e ai pensionati che hanno una attività propria, a condizione che il loro reddito non superi i 30 mila euro.
Viene poi modificato il calcolo per la contribuzione dovuta a fini previdenziali, per cui si prevede l'applicazione di una riduzione pari al 35 per cento della contribuzione ordinaria Inps dovuta ai fini previdenziali.
Per favorire le nuove start-up, inoltre, è stato previsto un abbassamento dell’aliquota dal 10 per cento al 5 per cento: un regime applicabile per cinque anni anziché tre anni.
Una nuova aliquota ridotta dell’Iva, al 5 per cento, viene istituita per tutte le prestazioni socio-sanitarie ed educative (non solo, dunque, quelle in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in generale) rese dalle cooperative sociali e dai loro consorzi.
È vero che è stata abolita la tassa sugli yacht? È una misura a vantaggio solo dei ricchi?
L’abolizione della tassa sulle unità da diporto, introdotta dal Governo Monti nel 2011, ha delle motivazioni ben più serie rispetto a quanto raccontato sui media o da certe opposizioni (oltretutto il Movimento 5 stelle si è astenuto sul tema) motivazioni che poco hanno a che fare con la supposta tutela di proprietari di yacht. Occorre innanzitutto sottolineare che i benefici attesi a livello fiscale non si sono avuti, tanto che al 31 dicembre del 2014 il gettito risultava pari a 6 milioni e 730 mila euro. Ma soprattutto, e ragione per l’abrogazione della tassa, occorre considerare che l'erario ha lasciato sul campo 630 milioni di euro per mancati introiti, fra Iva sui consumi connessi alla manutenzione e all'uso della barca, Iva e accise sul carburante, oltre a 50 milioni di euro persi dalle società pubbliche che gestiscono gli ormeggi. Tutto questo in seguito al trasferimento di ben 40 mila imbarcazioni (un terzo del totale) verso i porti di Croazia, Serbia, Francia e Grecia, con la conseguente perdita di ben 10 mila posti di lavoro diretti e nell’indotto, oltre ai danni causati al turismo e alle attività collegate.
Quali sono le novità introdotte per quanto riguarda la cultura?
In materia di cultura, sono intervenute molte interessanti novità.
La prima, rivolta a tutti i ragazzi che compiranno 18 anni nel nel 2016, è l'assegnazione di una Carta cultura per i giovani dell’importo di 500 euro, da spendere per ingressi a teatro, cinema, musei, mostre e altri eventi culturali, spettacoli dal vivo, nonché per l’acquisto di libri e per l’accesso a monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali. Inoltre, viene istituito un credito d’imposta di 1.000 euro che consentirà agli studenti dei conservatori di musica e degli istituti musicali pareggiati l’acquisto di uno strumento musicale nuovo. Il credito d’imposta è attribuito al rivenditore dello strumento, il quale anticipa il contributo allo studente che lo acquista.
A livello generale, invece, diventa strutturale il cosiddetto art bonus, un regime fiscale agevolato a favore dei “mecenati”, vale a dire delle persone fisiche e giuridiche che effettuano erogazioni liberali in denaro per interventi a favore della cultura e dello spettacolo. Per queste donazioni, al contrario di quanto previsto in disposizioni precedenti, il credito d'imposta rimarrà al 65%.
Allo stesso tempo, sarà possibile, nel 2016, destinare il proprio 2 per mille ad associazioni culturali iscritte in un apposito albo. Il 10% di tutti i compensi incassati dalla Siae, inoltre, sarà destinato all'attività di promozione culturale per garantire la creatività dei giovani autori.
Arrivano anche nuove agevolazioni fiscali per il settore del cinema, e in particolare la produzione cinematografica. Il restyling del tax credit cinema tocca il credito di imposta per le imprese di distribuzione cinematografica, esteso alle spese sostenute per la distribuzione internazionale di opere di nazionalità italiana, alla sostituzione di impianti di proiezione digitale e ai film realizzati sul territorio nazionale su commissione di produzioni estere. Tra le altre cose, l’aliquota del tax credit spettante alle imprese di esercizio cinematografico viene elevata dal 30 fino a un massimo del 40 per cento delle spese sostenute, estendendo l’ammissione al beneficio anche alle spese di ristrutturazione, adeguamento strutturale e tecnologico delle sale e dei relativi impianti e servizi accessori, come anche a quelle sostenute per la realizzazione di nuove sale o il ripristino di quelle inattive.
Ricordate, invece, il Piano strategico “Grandi Progetti Beni culturali” presentato nel 2014 dal Ministro Franceschini? Prevedeva, nel biennio 2015/16, interventi organici di tutela, riqualificazione, valorizzazione e promozione culturale per beni o siti di eccezionale interesse culturale e di rilevanza nazionale. Con la Legge si stabilità per il 2016, viene prorogato anche per gli anni successivi, con una spesa di 70 milioni di euro per il 2017 e di 65 milioni di euro annui dal 2018 per la realizzazione degli interventi. Inoltre, è stata individuata una quota fissa di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2019 da destinare ad interventi di conservazione, manutenzione, restauro e valorizzazione dei beni culturali e, a partire dal 2017, sarà incrementata di 5 milioni di euro annui l’autorizzazione di spesa prevista dalla legge finanziaria per il 2007 in favore di interventi nel settore dei beni culturali e paesaggistici, anche al verificarsi di emergenze.
A gestire gli appalti per la ricostruzione o riparazione di chiese ed edifici di culto classificati come beni culturali e danneggiati dal sisma in Abruzzo del 6 aprile 2009, saranno gli uffici territoriali del MIBACT mentre gli uffici territoriali del Provveditorato alle opere pubbliche si occuperanno dei lavori di ricostruzione o riparazione degli edifici di culto la cui esecuzione non risalga a oltre cinquanta anni.
Per quanto riguarda Matera, Capitale europea della cultura per il 2019, è previsto, per il prossimo quadriennio, lo stanziamento di 28 milioni di euro. Inoltre, fino al 2019 non si applicheranno a Matera le norme in materia di contenimento della spesa per l’acquisto di beni e servizi e quelle che limitano l’assunzione di personale, anche con forme contrattuali flessibili. Autorizzata anche una spesa di 5 milioni di euro annui per il periodo 2016-2019 per completare il restauro urbanistico dei rioni dei “Sassi” e dell’altopiano murgico di Matera.
Dopo anni di sacrifici e tagli, nuovi fondi andranno a sostenere anche l’attività di archivi e biblioteche, dalla Biblioteca nazionale centrale di Roma a quella di Firenze, dall’Istituto superiore per la conservazione e il restauro a quello per il catalogo e la documentazione, dall’Opificio delle pietre dure al Centro per il libro e la lettura.
Aumenta anche la dotazione di quattro istituti facenti capo al ministero: l’Archivio Centrale dello Stato, l’Istituto centrale per la grafica, l’Istituto centrale per gli archivi e quello per la demoetnoantropologia.
Non rimangono fuori neanche la Biblioteca italiana per i ciechi “Regina margherita” di Monza e la Biblioteca italiana per ipovedenti “B.I.I. Onlus” i cui fondi aumenteranno rispettivamente di 2 milioni di euro annui e 100 mila euro.
A decorrere dal 2016, sarà sostenuta l’attività di una serie di istituti, associazioni e fondazioni del mondo della cultura, dall’Accademia del cinema italiano – Premi David di Donatello al Museo storico della Liberazione di Roma, all’Accademia della Crusca.
Allo stesso modo, viene autorizzata una spesa di 10 milioni di euro annui, a partire dal 2016, per assicurare il buon funzionamento dei musei e consentire loro l’acquisto di beni e servizi.
Quotidiani e periodici in versione digitale beneficeranno dell’abbattimento dell’IVA al 4 per cento, equiparando così il trattamento fiscale tra giornali e libri elettronici.
Nel settore della cultura si torna anche ad assumere: il bilancio del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo aumenta; questo si traduce in una serie di interventi straordinari e di grande portata, a cominciare dall'autorizzata ad assumere a tempo indeterminato presso il Ministero stesso 500 nuovi funzionari selezionati tra antropologi, archeologi, architetti, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, esperti di promozione e comunicazione, restauratori e storici dell’arte. Il bando concorsuale sarà indetto nel 2016 ed entro il 2017 inizierà l’immissione nei ruoli.
Si incrementa, infine, la quota degli utili derivanti dai giochi del lotto riservata al Mibact per il recupero e la conservazione dei beni culturali, per interventi di restauro paesaggistico e per attività culturali.
Per quanto riguarda lo sport, invece, importanti risorse sono state destinate al Comitato Italiano Paraolimpico per sostenere il programma internazionale Special Olympics Italia, destinato a soggetti con disabilità intellettiva. Altrettanto è stato fatto col CONI, in favore delle attività del Comitato promotore per le Olimpiadi di Roma 2024 e per l'ACI che organizzerà e gestirà il Gran Premio d'Italia di Formula 1.
Infine, viene estesa alle società sportive dilettantistiche la possibilità di avere in locazione a canone agevolato, beni immobili dello Stato.
Scuola e Università: come sostenerle?
Grandi novità anche per quanto riguarda la scuola. Da segnalare innanzitutto che tutti coloro i quali effettueranno erogazioni liberali in denaro per la realizzazione, la manutenzione e il potenziamento di scuole potranno usufruire di un credito d’imposta del 65 per cento per il 2016 e il 2017 e del 50 per cento per il 2018. è stato, inoltre istituito Fondo per supportare l’acquisto di libri di testo e altri contenuti didattici (10 milioni per ciascun anno nel prossimo triennio) relativi alla scuola dell’obbligo da parte dei soggetti meno abbienti.
Dal 2016, il finanziamento per le scuole paritarie viene portato da 225 a 228 milioni di euro mentre tutti i lavoratori del comparto scuola che abbiano ricevuto la lettera di certificazione del diritto a pensione con decorrenza dal 1° settembre 2015, potranno accedere alla pensione a decorrere dal primo giorno successivo alla risoluzione del rapporto di lavoro.
Per sostenere l’edilizia scolastica, vengono destinati all’Inail ulteriori 50 milioni di euro per la realizzazione di scuole innovative. Viene assegnato un contributo di 400 milioni di euro (che comprende anche interventi per la viabilità) alle Province e alle Città metropolitane delle Regioni a statuto ordinario e si valuta la possibilità di escludere dal pareggio di bilancio le spese sostenute dagli Enti locali per interventi ad hoc effettuati a valere sull’avanzo di amministrazione e su risorse provenienti dal ricorso al debito.
Interessanti interventi sono previsti anche per il livello di istruzione superiore. Dall'incremento del Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio agli studenti universitari, fino ad agevolazioni fiscali (Irap, Irpef) e contributive per le borse di studio erogate nel corso del programma Erasmus Plus.
Ancora, viene incrementato il Fondo per il finanziamento ordinario delle Università (di 6 milioni di euro nel 2016 e di 10 milioni di euro dal 2017), destinato tra le altre cose all’assunzione di ricercatori a tempo determinato. Viene istituito in via sperimentale il Fondo per le cattedre universitarie del merito, con una dotazione di 38 milioni nel 2016 e di 75 milioni dal 2017 per il reclutamento straordinario a “chiamata diretta” e per elevato merito scientifico di professori di prima e seconda fascia. Si prevede, inoltre, che le Università che rispettino determinati parametri finanziari possano assumere ricercatori a tempo determinato senza limitazioni da turn over.
Viene autorizzata per il 2016 una spesa di 3 milioni di euro per un nuovo Fondo destinato a sostenere istituzioni operanti nel campo delle scienze religiose, dello studio dell’ebraismo, della storia, delle lingue e delle culture dell’Africa e dell’Oriente.
Accanto alle materie umanistiche, anche l’Istituto nazionale di fisica nucleare riceverà 15 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2016-2018 dal Fondo ordinario per il finanziamento degli enti e degli istituti di ricerca.
Quali disposizioni introduce la legge di stabilità per il settore dell’agricoltura?
La legge di stabilità introduce molte novità per il settore dell’agricoltura, a partire da diverse disposizioni di favore di carattere fiscale:
- Vengono aumentate le compensazioni Iva per le cessioni di latte fresco (dall’8,8 al 10 per cento) e per le cessioni di animali vivi della specie bovina (in misura non superiore al 7,7 per cento) e di quella suina (in misura non superiore all’8 per cento). Vengono estese anche le agevolazioni per la piccola proprietà contadina: al coniuge o ai parenti in linea retta del coltivatore diretto e dell’imprenditore agricolo; agli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni agricoli e relative pertinenze, posti in essere a favore di proprietari di masi chiusi dagli stessi abitualmente coltivati.
- I settori dell'agricoltura e della pesca, dal 2016, godranno di una esenzione Irap riguardante: i soggetti che esercitano un'attività agricola; gli imprenditori agricoli, le cooperative ed i loro consorzi che forniscono in via principale, anche nell'interesse di terzi, servizi nel settore selvicolturale, ivi comprese le sistemazioni idraulico-forestali; le cooperative della piccola pesca e loro consorzi.
Ulteriori norme di vantaggio sono state previste per il rinnovo di impianti, macchine e attrezzature agricole. A tal fine sono stati stanziati 45 milioni di euro, che confluiranno in un apposito Fondo, per il rinnovo delle macchine agricole, trattori agricoli o forestali, puntando su tecnologie innovative, sicure e sostenibili. Il Fondo, creato presso l'Inail, è destinato a finanziare gli investimenti per l'acquisto o il noleggio con patto di acquisto di macchine o trattori agricoli e forestali. La misura ha l'obiettivo di favorire l'innalzamento degli standard di sicurezza a favore dei lavoratori, l'abbattimento delle emissioni inquinanti e l'aumento dell'efficienza delle prestazioni. Incentivi sono previsti anche per la produzione bieticolo-saccarifera, a sostegno della quale è stato istituito un Fondo presso l’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, per la razionalizzazione e la riconversione del settore.
Un credito d’imposta è stato specificamente destinato all’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite ubicate nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abbruzzo) dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019. Per le imprese agricole attive nella produzione primaria, della pesca e dell’acquacoltura, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura, ove acquistino beni strumentali nuovi, le agevolazioni in esame sono concesse nei limiti e alle condizioni previste dalla normativa europea in tema di aiuti di Stato del relativo settore.
È stato infine prorogato fino al 31 dicembre 2015 il Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura 2013-2015, prevedendo per il 2016 un rifinanziamento di 3 milioni di euro.
Si continuerà a pagare l’IMU agricola?
No. Dal 2016 i terreni agricoli che si trovano in un comune classificato montano o collinare sono esenti dall’Imu. I terreni agricoli ricadenti in aree specifiche verranno esentati in virtù di ulteriori caratteristiche:
- se posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali;
- se ubicati nei comuni delle isole minori;
- se a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile, indipendentemente in tal caso da ubicazione e possesso.
Si tratta, nel complesso, di un taglio fiscale pari a 400 milioni di euro.
Cosa prevede la stabilità in materia ambientale?
Con l’approvazione della legge di stabilità è stato portato finalmente a compimento l’iter di approvazione del collegato ambientale. Il provvedimento, una vera e propria “finanziaria” in materia ambientale, interviene su molte materie: dalle procedure di valutazione ambientale ai provvedimenti nel campo dell’energia, della difesa del suolo e delle risorse idriche; dagli interventi nel settore degli acquisti "verdi" e della gestione dei rifiuti (in merito ai quali si elimina ogni ipotesi di riduzione o di differimento degli obiettivi di raccolta differenziata) alle misure sul capitale naturale e sulla contabilità ambientale.
Ma il testo della legge di stabilità contiene ulteriori, importanti norme sull’ambiente. A partire dalla conferma dell’Ecobonus (bonus Irpef del 65 per cento sugli interventi di miglioramento energetico). Per il 2016 inoltre le detrazioni delle spese per gli interventi di efficienza energetica vengono estese anche all’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda e climatizzazione delle unità abitative.
Grazie a un emendamento del Pd alla Camera, i produttori di energia elettrica con impianti alimentati da biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili, che nel 2016 non vedranno più riconoscersi gli incentivi di cui hanno goduto fino ad oggi, avranno il diritto a fruire fino al 31 dicembre 2020 di un nuovo sostegno economico (pari all’80 per cento del precedente) in base all’energia prodotta.
È stato inoltre incrementato il contributo di 400 milioni di euro destinato alle Province e alle Città metropolitane per spese destinate ad ambiente, trasporto e strade a 495 milioni per il 2016, 470 milioni per ciascuno degli anni dal 2017 al 2020 e 400 milioni di euro annui a decorrere dal 2021. L’incremento del contributo è attribuito in favore delle Province cui sono assegnate - in luogo dei 150 milioni prima previsti – 245 milioni nel 2016, 220 milioni negli anni dal 2017 al 2020 e 150 milioni a partire dal 2021.
È stata autorizzata per i Parchi Nazionali, a decorrere dall'anno 2016, una ulteriore spesa di 2 milioni di euro annui e, grazie ad emendamenti del Pd alla Camera, è stato rifinanziato il Fondo nazionale della montagna, cosa che non accadeva dal 2009. Gli Enti locali montani avranno a disposizione risorse aggiuntive per le politiche della montagna pari a 15 milioni di euro nel triennio 2016-2018. È stato altresì incrementato di 10 milioni di euro per il triennio 2016-2018 anche il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie destinate alla “Strategia per le Aree interne” adottata dall’Italia per contrastare la caduta demografica e rilanciare lo sviluppo e i servizi di queste aree.
Sono 91, infine, i milioni di euro stanziati in tre anni per la realizzazione di ciclovie turistiche e ciclostazioni e per la sicurezza della ciclabilità cittadina. Altri 3 milioni di euro sono stati destinati alla realizzazione di itinerari turistici a piedi (i cosiddetti “cammini”).
Cosa prevede la legge di stabilità in tema di ricerche esplorative di idrocarburi?
La legge di stabilità sancisce lo stop alle trivellazioni nelle aree protette e vicino alle coste. Con una prima modifica si è determinato il divieto delle attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi all’interno del perimetro delle aree marine e costiere protette e nelle zone di mare poste entro 12 miglia dalle linee di costa lungo l’intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette, facendo salvi solo i titoli abilitativi già rilasciati (per ragioni di legittimo affidamento). Con un secondo gruppo di modifiche si prevede l’eliminazione del carattere strategico, di indifferibilità e urgenza delle attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi ed anche l’abrogazione del piano delle aree in cui sono consentite tali attività. Sono infine eliminate le disposizioni vigenti che consentono la proroga della durata delle fasi di ricerca e di coltivazione degli idrocarburi.
Quali misure si introducono in tema di bonifiche e siti contaminati?
Per chiudere una ferita profonda e simbolica come quella della Terra dei Fuochi viene istituito un apposito Fondo finalizzato ad interventi di carattere economico, sociale e ambientale. Al Fondo è assegnata una dotazione di 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017. Una quota di tale stanziamento viene destinata, nel limite massimo di 3 milioni di euro per ciascun anno, alla bonifica del sito inquinato dell’ex area industriale “Isochimica” di Avellino. È stata inoltre introdotta la garanzia statale ai finanziamenti che il commissario dell’Ilva di Taranto è autorizzato a contrarre, nel limite di 800 milioni, per l’attività di tutela ambientale e sanitaria e di risanamento ambientale e bonifica. È stato previsto l’avvio, entro il 30 giugno 2016, degli interventi di bonifica e messa in sicurezza del Sin “Bussi sul Tirino” delle aree industriali dismesse e siti limitrofi, al fine di consentirne la reindustrializzazione. Si è incrementato di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018 il Fondo per il finanziamento di un Piano straordinario di bonifica delle discariche abusive e sono state stanziate risorse per la bonifica e la messa in sicurezza dei Siti di interesse nazionale per i quali è necessario provvedere con urgenza al corretto adempimento di obblighi europei (5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017 e 10 milioni di euro per l’anno 2018). Molto importante è stata l’approvazione di un emendamento del Partito Democratico, presentato dall’Onorevole Pilozzi e sottoscritto dai Deputati PD del Lazio per la bonifica del Sin “Valle del Sacco” (altri 5 milioni per ciascun anno del triennio).
Sono previsti finanziamenti per contrastare il dissesto idrogeologico?
Si. Il rifinanziamento degli interventi contro il dissesto idrogeologico è stabilito per un importo complessivo di 1.950 milioni di euro, nel periodo 2016-2030, di cui 50 destinati all’anno 2016. È stata prorogata al 31 dicembre 2016 la durata della contabilità speciale relativa alla gestione della situazione di emergenza – inerente gli eventi alluvionali che hanno colpito il Veneto nei mesi di ottobre-novembre 2010 – finalizzata anche ad attuare gli interventi urgenti per la messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico.
Cosa prevede la legge di stabilità in tema di sicurezza?
La legge di stabilità prevede una significativa inversione di tendenza negli stanziamenti per il settore della sicurezza, con un grande sforzo in termini di risorse (un miliardo di euro) e mezzi. Per il 2016 vengono stanziati 150 milioni di euro per la cyber security, vale a dire per il potenziamento degli interventi e delle dotazioni strumentali in materia di protezione cibernetica e sicurezza informatica, con particolare attenzione alle attività di prevenzione e contrasto dei crimini di matrice terroristica nazionale e internazionale. Altri 50 milioni di euro, sempre per il 2016, sono destinati all’ammodernamento delle dotazioni strumentali e delle attrezzature anche di protezione personale in uso alle forze del comparto sicurezza e del comparto difesa. Viene poi istituito un apposito Fondo, con una dotazione di 245 milioni per il 2016, per sostenere interventi straordinari per la difesa e la sicurezza nazionale “in relazione alla minaccia terroristica”.
La legge di stabilità taglia le risorse per le forze dell’ordine?
Assolutamente no. La legge di stabilità per il 2016 sancisce l’estensione del “bonus 80 euro” al personale appartenente ai Corpi di polizia, al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, alle Forze armate, compreso quello delle Capitanerie di porto, come riconoscimento dell’impegno profuso ai fini di fronteggiare le eccezionali esigenze di sicurezza nazionale. Un contributo straordinario dunque pari a 960 euro l’anno, per una spesa complessiva di 510,5 milioni.
Vengono diminuiti i numeri delle forze di polizia sul territorio?
No, ma al contrario, obiettivo della legge di stabilità è quello di garantire più personale di polizia sul territorio. A tal fine il Ministero dell’Interno opererà entro il 31 marzo 2016 una ricognizione del personale di polizia assegnato a funzioni amministrative o di scorta personale, per valutare la possibilità di spostamento ad operazioni di sicurezza e controllo del territorio. Viene anticipato al 1° marzo 2016 (rispetto al previsto 1° ottobre) il termine a partire dal quale possono essere effettuate le assunzioni straordinarie nella Polizia di Stato, nell’Arma dei carabinieri e nel Corpo della Guardia di finanza, allo scopo di incrementare le attività di prevenzione e di controllo del territorio in relazione allo svolgimento del Giubileo straordinario.
Cosa prevede la legge di stabilità per il recupero delle periferie e la sicurezza del territorio?
La legge di stabilità introduce per il 2016 un “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”, per il quale vengono stanziati 500 milioni di euro, finalizzato alla realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate attraverso la promozione di progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano, di manutenzione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti, di sviluppo della mobilità sostenibile e di pratiche per l’inclusione sociale e per la realizzazione di nuovi 17 modelli di welfare metropolitano. I progetti saranno trasmessi entro il 1° marzo 2016 alla Presidenza del Consiglio dei ministri e saranno valutati da un nucleo appositamente costituito, che potrà avvalersi del supporto tecnico di enti pubblici o privati e di esperti dotati delle necessarie competenze.
Quali sono le misure per la casa introdotte dalla stabilità?
Anche per il 2016 viene confermata l’applicazione del bonus Irpef del 50 per cento sulle ristrutturazioni edilizie e del 65 per cento sugli interventi di miglioramento energetico (ecobonus), inclusi quelli relativi alle parti comuni degli edifici condominiali. Grazie ad un emendamento del Pd alla Camera, si introduce la possibilità per i soggetti che si trovano nella no tax area (pensionati, dipendenti e autonomi) di cedere la detrazione fiscale loro spettante per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali ai fornitori che hanno effettuato i lavori. Confermato anche il bonus mobili connesso agli interventi di ristrutturazione edilizia, con uno sgravio Irpef del 50 per cento entro un tetto di 10 mila euro per l’acquisto di mobili, grandi elettrodomestici e forni di classe non inferiore ad A+. Per le giovani coppie, coniugate o anche solo conviventi (da almeno tre anni), di cui almeno uno dei componenti non abbia superato i 35 anni, che hanno comprato la prima casa, è prevista una detrazione del 50 per cento per le spese sostenute per l’acquisto dei mobili (non elettrodomestici) nel 2016, entro un tetto che viene portato da 8 mila a 16 mila euro.
Arriva la possibilità, per le persone fisiche, di ricorrere al leasing finanziario per acquistare immobili destinati ad abitazione principale, con sconti particolari per i giovani under 35 con un reddito complessivo non superiore a 55 mila euro. Con il contratto di locazione finanziaria, la banca o l’intermediario si obbligano ad acquistare o far costruire l’immobile, su scelta e indicazione del soggetto utilizzatore, che potrà abitarvi per un dato tempo e dietro un corrispettivo che tenga conto del prezzo di acquisto o di costruzione e della durata del contratto. Alla scadenza di quest’ultimo, l’utilizzatore ha la facoltà di acquistare la proprietà del bene ad un prezzo prestabilito. Sono peraltro deducibili ai fini Irpef, nella misura del 19 per cento, i costi relativi al contratto di locazione finanziaria: si tratta dei canoni e dei relativi oneri accessori per un importo non superiore a 8 mila euro, nonché del costo di acquisto dell’immobile per un importo non superiore a 20 mila euro, nel caso in cui le spese siano sostenute da giovani di età inferiore a 35 anni, con un reddito complessivo non superiore a 55 mila euro all’atto della stipula del contratto e non titolari di diritti di proprietà su immobili a destinazione abitativa. Per i soggetti di età pari o superiore a 35 anni, gli importi massimi detraibili a fini Irpef sono dimezzati. L’Iva per l’acquisto effettuato entro il 2016 di una abitazione residenziale di classe energetica Ao B da un’impresa costruttrice potrà essere, inoltre, scontata per il 50 per cento dall’Irpef dell’acquirente e ripartita in dieci quote annuali.
Importanti norme sono state previste per il contrasto all’evasione abitativa. Viene assegnato al solo locatore il compito di provvedere alla registrazione del contratto d’affitto nel termine perentorio di 30 giorni, dandone poi documentata comunicazione, nei successivi 60 giorni, sia al conduttore sia all’amministratore del condominio. Viene inoltre considerata nulla ogni pattuizione volta a determinare un canone di locazione superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato. Con un emendamento PD alla Camera sono stati fatti salvi, inoltre, gli effetti della legge di contrasto agli affitti in nero, che sanciva un canone agevolato per gli inquilini che denunciavano il nero abitativo, abrogata dalla Corte Costituzionale per eccesso di delega.
Per sostenere chi ha bisogno e vive in condizioni di disagio abitativo, vengono resi subito disponibili 164 milioni di euro (84 milioni per il 2016 e 80 milioni per il 2017) per l’attuazione del Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, e per la realizzazione di altri interventi in materia di edilizia sociale. Le agevolazioni fiscali previste per gli Istituti autonomi case popolari (Iacp) vengono estese agli enti che hanno le loro stesse finalità sociali, purché costituiti e operanti al 31 dicembre 2013 e istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione sociale in materia di in house providing. Al fine di contrastare l’emergenza abitativa l’ecobonus si applica anche agli interventi di riqualificazione energetica, effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016, su immobili adibiti ad edilizia residenziale pubblica. Sempre in tema di contrasto al disagio abitativo è stato confermato lo stanziamento (59 milioni di euro) del Fondo per il sostegno agli inquilini morosi incolpevoli, mentre il Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione risulta sprovvisto di dotazione per il 2016, pur essendo considerevoli le somme residue non spese. Sulla necessità che questo fondamentale strumento venga rifinanziato e che vengano vincolati i residui non spesi ai fondi per le politiche abitative, cosi come i relativi trasferimenti alle regioni, ho presentato un apposito ordine del giorno, accolto dal Governo.
Per continuare a sostenere la ripresa dell’occupazione nel Mezzogiorno, viene esteso alle assunzioni a tempo indeterminato del 2017 l’esonero contributivo – previsto per le assunzioni del 2016 per tutto il territorio nazionale – in favore dei datori di lavoro privati operanti nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. L’estensione dell’incentivo assicurerà una maggiorazione della percentuale di decontribuzione per le donne disoccupate da almeno 6 mesi. Entro il 31 marzo 2016 verrà effettuata una ricognizione delle risorse disponibili - del Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie - e, ottenuta l’autorizzazione della Commissione europea, verranno definite le modalità specifiche dell’esonero.
Sempre come misura a favore del Mezzogiorno è stato introdotto un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, 9 Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna), della durata di 4 anni, dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019. La misura dell’agevolazione è differenziata in relazione alle dimensioni aziendali: 20 per cento per le piccole imprese, 15 per cento per le medie imprese, 10 per cento per le grandi imprese. È previsto un limite massimo per ciascun progetto di investimento agevolabile, distinto per dimensioni aziendali: 1,5 milioni di euro per le piccole imprese, 5 milioni per le medie imprese e 15 milioni per le grandi imprese. Al credito d’imposta accedono anche le imprese attive nella produzione, trasformazione e commercializzazione agricola primaria, della pesca e dell’acquacoltura. Il totale delle risorse stanziate per questa agevolazione, a cui si fa fronte mediante risorse comunitarie e di cofinanziamento nazionale, ammonta a 617 milioni di euro per ogni anno dal 2016 al 2019. È stata inoltre introdotta a favore delle piccole e medie imprese localizzate nelle regioni del Mezzogiorno di cui sopra, una riserva fissa del 20 per cento delle risorse disponibili del Fondo di garanzia per le Pmi.