Testamento biologico: primo, grande, passo nel riconoscimento della piena libertà di scegliere

Giovedì 14 Dicembre 2017 6370

La legge sul testamento biologico approvata oggi definitivamente al Senato rappresenta un primo, grande, passo nel riconoscimento della piena libertà di scegliere e nell’affermazione del diritto all’autodeterminazione delle persone. Come più volte ho ribadito, ho sempre valutato favorevolmente una regolamentazione del fine vita e dell’eutanasia, che continuo a ritenere questione da affrontare. Ma oggi la soddisfazione è grande per l’approvazione di una legge che finalmente ribadisce diritti sanciti da una giurisprudenza frutto del coraggio e delle battaglie di molti, a partire da Beppino Englaro e da Piergiorgio e Mina Welby. La legge sulle disposizioni anticipate di trattamento è una legge che parla di vita, o meglio di dignità della vita, di libertà nella scelta di una persona di sottoporsi o meno a un determinato trattamento sanitario (tra cui la nutrizione e l’idratazione artificiale, comprese finalmente a livello normativo in questa definizione). Una legge che muove dalla disciplina complessiva del consenso informato, del rapporto medico-paziente attraverso la pianificazione condivisa delle cure, dalla possibilità di ricorrere alla sedazione palliativa profonda contro il dolore e anche dall’impossibilità di avvalersi di terapie contrarie alla scienza. Una legge completa, frutto del lavoro, dell’impegno, della determinazione e della capacità di mediazione di molti colleghi, alla Camera e al Senato, che oggi hanno dato la possibilità al nostro Paese di fare un passo avanti ulteriore sulla strada della civiltà.