Siamo di fronte a qualcosa di molto preoccupante: i contorni della protesta, organizzata e sobillata, stanno assumendo le sembianze di una guerriglia, fuori dai confini della ragione e soprattutto della legge. Chi cerca strumentalmente di diffondere la sensazione di un'invasione, oltre ad assumersi una grave responsabilità, si copre di ridicolo: ribadisco che la percentuale prevista dalla Prefettura è dello 0,15% di rifugiati da accogliere rispetto alla popolazione residente di ogni singolo comune. Si tratta dunque di un principio logico ed equo di accoglienza minima, secondo cui ognuno, facendo la propria piccola parte, contribuisce a garantire una gestione più facile dell'accoglienza dei richiedenti asilo.
D'altra parte se l'amministrazione comunale di Marino è, per la prima volta nella sua storia, preoccupata dal rispetto delle norme urbanistiche, la questione può essere risolta con un normale dialogo istituzionale con la Prefettura. Resto convinta che la maggior parte della popolazione dei Castelli Romani abbia un forte spirito solidaristico e non condivida atteggiamenti vergognosi aizzati da gruppi rumorosi e violenti, ma decisamente minoritari. Mi appello tuttavia al senso di responsabilità di ognuno, anche e soprattutto dell'informazione, perché non sia messo in discussione il principio di equa ripartizione che solo può consentire l'integrazione ed evitare episodi di corruzione che prosperano nella malagestione e nell'emergenza, tenuta sempre accesa dalla propaganda xenofoba, per cui l'Italia si sta da mesi battendo a livello europeo e su cui abbiamo già ottenuto importanti risultati.