Con il voto di ieri alla Camera, infatti, viene sancita definitivamente la riduzione dei tempi di trattenimento dei migranti all'interno dei Centri di Identificazione e di Espulsione. La nuova norma prevede che nessun migrante possa essere trattenuto in un centro per un periodo superiore a 30 giorni complessivi. Nel caso di mancata identificazione, qualora emergessero elementi per una successiva, probabile, identificazione il questore potrà richiedere una proroga al trattenimento al giudice di pace, ma in nessun caso quest’ultima potrà superare i 90 giorni di permanenza totale, contro i 180 previsti dalla legge fino a ieri vigente. Norme più ragionevoli sono state introdotte anche per gli stranieri già trattenuti per un periodo di 90 giorni presso strutture carcerarie: il loro trasferimento presso un Centro di Identificazione e di Espulsione potrà avvenire per un massimo di 30 giorni, senza proroghe. Per loro, con le vecchie norme, i tempi di permanenza nei Cie, a prescindere dal periodo trascorso in carcere, poteva arrivare comunque a 180 giorni. Nello stesso giorno in cui il nostro Paese subiva la condanna della Corte Europea dei diritti dell’uomo per le espulsioni collettive e indiscriminate di migranti operate dal Governo Berlusconi, il Parlamento ha dato una forte dimostrazione della volontà di voler cambiare normative barbare e una risposta chiara, nei fatti, a chi in questi giorni sta alimentando focolai razzisti e xenofobi.