"Sostenendo che Roma possa incorrere il rischio di una seria crisi idrica, Acea contraddice se stessa e i dati che ha fornito in questi ultimi mesi. Uno: lo scorso 7 luglio, alla presenza della Regione Lazio e dei sindaci dei paesi del lago, il presidente Saccani ha ribadito che le captazioni dal bacino lacustre incidevano appena per l'8% del fabbisogno di Ato2."
Lo hanno dichiarato in una nota i parlamentari dem, Emiliano Minnucci, Fabio Melilli, Andrea Ferro, Ileana Piazzoni e Marietta Tidei.
"A riguardo, dunque, si evince che il venir meno dell'apporto del lago non avrebbe comportato una situazione così allarmante come Acea oggi vuol far pensare - continuano gli esponenti dem - Due: il 13 luglio, Acea ha comunicato formalmente alla Regione Lazio di avere già posto in essere degli accorgimenti e dei lavori per il risparmio idrico che, a quella data, gli avevano consentito di recuperare ben 1.770 litri/secondo di acqua. In quest'ottica, sottraendo ai 1.770 l/s recuperati i circa 1.200 l/s captati dal lago di Bracciano, si evince che oggi Acea può addirittura contare su un surplus di acqua pari a circa 570 l/s. Tre: lo scorso 23 maggio, con la diffusione di un suo report, Acea ha palesato inequivocabilmente che nel periodo successivo a luglio il prelievo dal lago di Bracciano avrebbe inciso in misura inferiore sul bilancio idrico di Ato2. In questo quadro, dunque, Acea, invece di iniziare questa indegna campagna di terrorismo psicologico, pensi a investire una parte di quei 70milioni annui di utili al fine di trovare soluzioni adeguate e continuare a garantire il normale servizio idrico anche nella Capitale. A riguardo è auspicabile un intervento serio e rigoroso anche della stessa Virginia Raggi che non può continuare a fare melina e lasciare le responsabilità esclusivamente agli altri. Come sindaca di Roma, sindaca metropolitano e socia di maggioranza di Acea, Virginia Raggi ha il dovere di uscire allo scoperto e onorare i suoi compiti e i suoi doveri. Invece di rilasciare dichiarazioni a mezzo stampa, iniziasse a imporre ad Acea il silenzio, tanto da mettere fine a questo allarmismo, invitandola di contro a lavorare al fine di garantire ai romani il corretto e normale utilizzo del servizio idrico.