Assunzioni di assistenti sociali negli enti locali per sostenere attuazione del Reddito di Inclusione: cosa prevede la legge di bilancio 2018

Mercoledì 31 Gennaio 2018 3896

La legge di bilancio 2018 ha introdotto importanti novità in merito all’attuazione del Reddito di Inclusione: dall’estensione della misura a tutte le persone ultra cinquantacinquenni in condizione di disoccupazione (a prescindere dalla causa) al raggiungimento della dimensione universalistica della stessa dal mese di luglio di quest’anno; dall’aumento della misura massima del beneficio all’incremento significativo delle risorse, comprese quelle destinate al potenziamento dei servizi territoriali; dal sostegno delle attività dei Centri di assistenza fiscale per la compilazione delle certificazioni ISEE funzionali alla presentazione della domanda al potenziamento del sistema territoriale di welfare mediante alleggerimento dei vincoli assunzionali dei comuni. 

Novità, dunque, che hanno inciso in maniera rilevante sul Reddito di Inclusione, dalla platea dei beneficiari all’entità del beneficio ma anche, soprattutto, sulla componente di servizi alla persona, sulla presa in carico come elemento qualificante della misura, volta a superare la dimensione puramente assistenzialistica nelle politiche di contrasto alla povertà.

Un obiettivo ambizioso, che se investe del ruolo di attore principale il sistema di servizi e interventi sociali degli enti locali, lo fa nella piena consapevolezza di quanto sia necessario adoperarsi per un rafforzamento dello stesso graduale, ma costante.

Un percorso iniziato già nel 2016 con il riparto di circa 500 milioni di euro del PON inclusione agli ambiti territoriali e che oggi vede nella quota strutturale di risorse del Fondo povertà (il 15% sino al 2019, il 20% a partire dal 2020, nella misura di 470 milioni di euro a regime) il fulcro centrale di questo cammino.

Era necessaria, tuttavia, un’integrazione funzionale che desse agli enti locali la capacità di usufruire delle risorse a disposizione per potenziare il sistema di welfare territoriale. Grazie al lavoro del Partito Democratico durante il passaggio alla Camera della legge di bilancio, con l’apporto fondamentale del Ministero del lavoro, è stato approvato un emendamento presentato a mia prima firma che, sebbene riformulato rispetto la versione originaria, permetterà ai comuni di poter assumere assistenti sociali per garantire l’attuazione del Reddito di Inclusione.

La norma (articolo 1, comma 200 della legge 27 dicembre 2017, n. 205) persegue espressamente la finalità di consentire l’effettiva presa in carico dei beneficiari del Reddito di Inclusione garantendo i servizi previsti dall’articolo 7, comma 1 del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147 e, al contempo, il servizio sociale professionale come funzione fondamentale dei comuni.   

In funzione di ciò vengono meno per gli enti locali particolari vincoli di contenimento della spesa per il personale, potendo dunque questi ultimi assumere, a tempo determinato, figure professionali di assistenti sociali. 

Nello specifico i comuni potranno procedere a queste assunzioni derogando ai vincoli di contenimento della spesa per personale a tempo determinato a carico delle amministrazioni dello Stato, che l’articolo 9, comma 28, del decreto legge n. 78/2010 fissa nella misura del 50% rispetto alla spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009.

Per i comuni assoggettati al patto di stabilità interno (comuni con popolazione superiore ai 1.001 abitanti) viene meno il limite di contenimento delle spese per il personale al valore medio sostenuto nel triennio 2011-2013 (art. 577 e smi della legge n. 296/2006), così come per gli enti non assoggettati al patto di stabilità interno (comuni con popolazione pari o inferiore a 1.000 abitanti, unioni di comuni, comunità montane) viene meno il limite del contenimento delle spese per il personale, che oggi non devono superare l’ammontare corrispondente all’anno 2008 (art. 1. Comma 562 e smi della legge n. 296/2006). 

Questa norma consegue un duplice obiettivo: fermi restando gli obiettivi inerenti il pareggio di bilancio gli enti locali potranno infatti procedere al potenziamento dei servizi territoriali attraverso l’assunzione di figure professionali chiave per la corretta attuazione del ReI nella sua dimensione principale: quella dell’attivazione sociale e lavorativa dei beneficiari.

Al contempo si riconosce espressamente l’importanza della formazione e della professionalità che il ruolo ricoperto dagli assistenti sociali garantisce al nostro sistema di welfare, anche nella risposta a nuovi bisogni o a bisogni emergenti come il contrasto alla povertà.