Il provvedimento mira a ricostituire un nuovo equilibrio nel rapporto tra medico e paziente, superando una situazione di contenzioso esasperante, che non ha offerto reali tutele ma ha solo aumentato a dismisura la pratica della cosiddetta medicina difensiva, che porta il medico a prescrivere troppo o, al contrario, a omettere atti particolarmente rischiosi, pur di non incappare nella denuncia di un paziente. Una pratica che si vuole arginare, nell'interesse non solo del medico, ma anche a soprattutto del paziente. La nuova legge rafforza la tutela del paziente danneggiato ampliando la responsabilità delle aziende, con onere della prova a loro carico e obbligo per queste ultime di stipulare polizza assicurativa. Il cittadino che riterrà di aver subito un danno in campo sanitario, potrà innanzitutto rivolgersi direttamente all'assicurazione della struttura. Se non soddisfatto potrà agire attraverso la conciliazione obbligatoria e, infine, se neanche questa soluzione verrà considerata soddisfacente, intentare un procedimento civile contro la struttura, che manterrà l'onere della prova a suo carico, come oggi avviene, dovendo dunque dimostrare di essersi comportata correttamente. Ma se il cittadino intenderà rivalersi civilmente anche nei confronti del sanitario, dovrà lui stesso dimostrare di aver subito il danno. Rimane ferma la responsabilità penale dei medici e del personale sanitario per dolo e colpa grave, mentre viene esclusa la loro punibilità qualora si siano attenuti alle linee guida e alle buone pratiche clinico-assistenziali. Una legge equilibrata, che non fa sconti dunque al medico che si macchia di dolo o colpa grave ma che prevede, giustamente, che chi denuncia un danno abbia motivazioni e prove adeguate. La principale novità normativa introdotta al Senato riguarda l’obbligo, per tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie di istituire un Fondo rischi per il risarcimento dei sinistri, non sottoponibile ad esecuzione forzata e in grado di sanare situazioni di eventuale recesso unilaterale dell’assicurazione o di fallimento della compagnia assicurativa. Molto importante anche la possibilità per il paziente di ottenere la cartella sanitaria in 7 giorni rispetto ai 30 attualmente previsti. Con la legge approvata si pongono tutte le condizioni per riequilibrare un sistema caratterizzato, al giorno d'oggi, da un lato da un contenzioso imponente, in molti casi basato su richieste di risarcimento per errori “presunti”, e dall'altro da incertezza sui tempi per la corresponsione del giusto risarcimento al paziente danneggiato. Il nostro Paese si riallinea dunque al contesto europeo, garantendo e tutelando i professionisti della sanità e assicurando, nel contempo, ai pazienti la possibilità di un giusto e celere risarcimento per i danni subiti.