Nuove misure a sostegno dei lavoratori autonomi e pe favorire lo smart working: approvato alla Camera il Jobs Act del lavoro autonomo

Giovedì 9 Marzo 2017 2510

Una legge attesa da migliaia di professionisti, che rappresenta un passo avanti importante per la qualità del loro lavoro e per l’innalzamento dei livelli di tutela. A partire dalla deducibilità al 100% delle spese professionali sostenute per aggiornamento e formazione che potranno essere portate in detrazione nel limite di 10.000 euro annui.

Rilevanti inoltre le novità in materia di congedo di maternità e paternità: il congedo di maternità potrà essere fruito anche continuando la prestazione lavorativa. Verrà meno quindi l'obbligo di astensione dal lavoro durante la maternità obbligatoria. Professionisti e partite Iva iscritti alla gestione separata potranno usufruire dei congedi parentali per un periodo massimo di 6 mesi ed entro i primi 3 anni del bambino.

Ai lavoratori autonomi bisognerà garantire lo stesso accesso alle informazioni e alle opportunità di lavoro dei lavoratori dipendenti: per questo i Centri per l'Impiego e le Agenzie per il lavoro dovranno dotarsi di uno sportello appositamente dedicato al lavoro autonomo, per assicurare l'accesso alle informazioni sul mercato anche con riferimento a commesse, appalti pubblici, opportunità di credito e agevolazioni pubbliche.

Nuove disposizioni inoltre vengono introdotte a tutela del lavoro agile: lo smart working. Saranno le parti del contratto a definire le modalità di prestazione di lavoro agile ma al lavoratore che svolge la propria prestazione da remoto dovrà comunque essere garantito lo stesso trattamento economico e normativo dei colleghi che svolgono la stessa mansione all'interno dei locali aziendali, così come potrà beneficiare della detassazione del premio di produttività, della tutela per infortuni e malattia professionale.

Con un importante modifica introdotta alla Camera grazie a un emendamento del Partito Democratico, viene resa strutturale la DIS.COLL, l’indennità di disoccupazione a tutela dei lavoratori assunti con contratti flessibili, che non dovrà quindi essere più finanziata di anno in anno, estendendola inoltre anche ai precari della ricerca. Una vittoria significativa sul piano del contrasto alla precarietà, che riconosce a tantissimi lavoratori il fondamentale diritto ad essere protetti dalle situazioni di discontinuità e difficoltà lavorativa.

La legge torna adesso al Senato per la sua approvazione definitiva che auspico avvenga in tempi rapidi, per dare concretezza al più presto questo significativo salto di qualità nelle modalità di lavoro e nelle tutele a sostegno dei lavoratori autonomi.