Dati ISTAT sulla povertà confermano necessità urgente del Reddito di inclusione (REI)

Giovedì 13 Luglio 2017 5137

I dati diffusi oggi dall’Istat sulla povertà assoluta, seppure sostanzialmente stabili rispetto al 2015, fotografano una situazione in cui appare sempre più necessaria l’introduzione di una misura stabile e nazionale di contrasto alla povertà.

Se il numero stimato dei nuclei familiari in condizione di povertà, infatti, pare attestarsi sui livelli del 2013, leggermente superiore (rispetto al dato 2015) è quello legato alla povertà assoluta dei singoli individui, evidenziando inoltre come ad essere colpiti siano in primo luogo i nuclei familiari numerosi. Questo conferma l'opportunità della scelta che abbiamo fatto di dare loro la priorità nell'assegnazione delle risorse del Sostegno per l'inclusione attiva (Sia) e successivamente, assieme agli ultra cinquantacinquenni disoccupati, del Reddito d'inclusione (Rei). La rilevazione dell'ISTAT, ovviamente, non può tenere conto dell'introduzione del Sia, avvenuta a fine 2016, né, tanto meno del successivo allargamento, operato dal 2017, di questa misura (potenzialmente oggi rivolta a oltre 200.000 nuclei familiari in condizione di difficoltà).

È tuttavia evidente come sia indispensabile accelerare il più possibile il percorso per l’introduzione del Reddito d'inclusione, la prima misura nazionale strutturale di contrasto alla povertà. La prossima settimana inizierà l’iter in Parlamento per l’approvazione definitiva del decreto legislativo attuativo del Rei: faremo il possibile per portarlo a termine in tempi molto rapidi. Sono convinta che una costruttiva sinergia tra Parlamento e Governo possa portare a breve all'avvio della misura e ad invertire una rotta segnata da decenni di totale indifferenza sul tema.