Approvato definitivamente il DDL Povertà, concreto passo avanti per il welfare del nostro Paese

Giovedì 9 Marzo 2017 7175

La scelta della maggioranza di procedere al Senato all'approvazione senza modifiche del testo prodotto dalla Camera dei Deputati consente di velocizzare l’iter per l’approvazione dei decreti legislativi, in modo da poter introdurre al più presto il reddito di inclusione (Rei), la misura di contrasto alla povertà delineata dalla legge delega: un risultato importante, fortemente voluto dal Presidente del Consiglio Gentiloni e da tutto il Partito Democratico.

Dal settembre scorso è già attiva su tutto il territorio nazionale la misura del Sia, che verrà rinnovata per il 2017 aumentando le risorse e con nuovi criteri per facilitarne l’accesso.

Il Reddito di inclusione, come il Sia, sarà inizialmente rivolto, in via prioritaria, ai nuclei familiari con figli minori, con persone con disabilità grave o che presentino al loro interno donne in stato di gravidanza, ma l’obiettivo della legge è quello di raggiungere gradualmente tutta la platea di coloro che si trovano in povertà assoluta, superando qualsiasi riferimento categoriale.

Sulla base delle esperienze dei principali Paesi europei e del lavoro degli esperti del settore, l’accesso alla misura è regolato dalla prova dei mezzi e legato all'accettazione di progetti di reinserimento lavorativo e sociale.

Nella definizione del beneficio si tiene conto della condizione economica del nucleo familiare e della sua relazione con una soglia di riferimento per l'individuazione della condizione di povertà.

Al sussidio economico si somma un progetto personalizzato di attivazione realizzato dalle équipes multidisciplinari costituite dai Comuni associati a livello di ambito sociosanitario, in rete con tutti i servizi del territorio: un impianto già previsto dalla legge n. 328/00, che il ddl intende rafforzare grazie a fondi europei già stati stanziati e favorendo modalità stabili di gestione associata.

Con l’approvazione della legge delega si pone una base solida per il cambiamento del nostro sistema di welfare e per la costruzione nel nostro Paese di una misura di protezione di reddito minimo, secondo la tradizione del modello sociale europeo.