Il decreto-legge n. 1/2015 cosiddetto “decreto Salva Ilva” costituisce un passaggio importante nella complessa vicenda di questo fondamentale polo siderurgico europeo, un passaggio risolutivo verso la messa in sicurezza dell’attività produttiva e dell’occupazione negli stabilimenti, oltre che per convogliare risorse per il futuro dell’Ilva e per il risanamento ambientale dell’area. Sono diverse le novità introdotte nel decreto durante l’iter parlamentare: il provvedimento, innanzitutto, estende l’applicazione delle procedure dell’amministrazione straordinaria alle imprese di interesse strategico nazionale e quindi anche all'Ilva stessa. Ciò significa che, con questo decreto legge, le imprese che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale, come gli impianti siderurgici della società Ilva s.p.a., potranno avvalersi della disciplina prevista per l’amministrazione straordinaria delle imprese operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali. Si tratta di un progetto strategico nel suo insieme, il quale, proprio avvalendosi della gestione straordinaria per l’Ilva, pone in essere una strategia complessiva, fino ad ora mai messa in atto, con un’azione di risanamento e rilancio che parte dalla tutela dell’ambiente e della salute, oltre che della produttività dell’impresa stessa. L’intervento di risanamento ambientale è centrale nell’intero decreto, il quale si estende fino ad intervenire sul rilancio della città di Taranto, sulla lotta ai tumori, nonché sulla valorizzazionedel tessuto urbano e persino socio-culturale dell’intera area.
- Cosa prevede il Decreto per il futuro di Ilva s.p.a.?
- Si interverrà per la riqualificazione dell’area di Taranto?
- Ci si pone il problema della lotta ai tumori?
- Cosa è previsto per l’indotto e le imprese creditrici dell’Ilva?
- Come si finanzia il risanamento dell’Ilva?
Cosa prevede il Decreto per il futuro di Ilva s.p.a.?
Tutta una serie di disposizioni relative alle industrie di interesse strategico nazionale sono applicabili nello specifico a Ilva s.p.a., la società che gestisce il polo siderurgico omonimo. In particolare, l’ammissione di Ilva s.p.a. alla procedura di amministrazione straordinaria, stabilisce la fine della precedente gestione commissariale e il subentro di un nuovo organo commissariale, il quale avrà i poteri necessari per l’attuazione del “Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria”, ovvero il cosiddetto Piano ambientale, adottato il 14 marzo 2014. La condotta del Commissario straordinario e dei funzionari da lui delegati, verrà considerata secondo una presunzione di liceità, purché finalizzata a dare attuazione a tutte le norme previste a tutela dell’ambiente, della salute e dell’incolumità pubblica o amministrativa.
Il Piano ambientale disciplina i rapporti che intercorrono tra la valutazione del danno sanitario (VDS) e le prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale (AIA). Una particolare attenzione è dedicata alla definizione e al regolamento della procedura per l'attuazione del Piano ambientale, nonché il relativo monitoraggio ai fini della rendicontazione al Parlamento. Gli interventi previsti dal Piano ambientale sono dichiarati indifferibili, urgenti e di pubblica utilità, e inoltre costituiscono varianti ai piani urbanistici. Il Piano si intenderà attuato se almeno l’80% delle prescrizioni in scadenza entro il 31 luglio 2015 saranno realizzate. Il termine ultimo per completare al 100% il Piano ambientale è fissato al 4 agosto 2016.
L’impresa commissariata e successivamente ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria, potrà infine accedere alle procedure previste per la riconversione industriale dei siti inquinati nazionali di preminente interesse pubblico.
Si interverrà per la riqualificazione dell’area di Taranto?
Sì, in maniera sostanziale. L’attuazione degli interventi per far fronte alla situazione di criticità riguardante la città e l’area di Taranto viene disciplinata da uno specifico contratto istituzionale di sviluppo denominato “CIS Taranto”, che dovrà contenere il programma di bonifiche e il Piano nazionale della città e relativi interventi nel comune di Taranto. Il CIS Taranto sarà sottoscritto da tutti i soggetti istituzionali chiamati a far parte del Tavolo istituzionale permanente per l’Area di Taranto, costituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con compiti di coordinamento delle azioni da intraprendere e di definizione delle strategie per lo sviluppo del territorio tarantino. Sono chiamati a far parte del Tavolo, presieduto dalla Presidenza del Consiglio, rappresentanti delle amministrazioni centrali, degli enti locali e degli altri soggetti coinvolti (Autorità portuale, Commissario straordinario per la bonifica, Commissario del porto di Taranto), nonché dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.
Il Commissario straordinario ha il compito di provvedere ad un programma di misure, a medio e lungo termine, per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto, inteso a garantire il raggiungimento del più alto livello di sicurezza per le persone e per l’ambiente. Il Commissario deve tener conto delle eventuali indicazioni del Tavolo Istituzionale permanente per l’Area di Taranto. Si richiede al Commissario di individuare procedure volte a sostenere l'impiego di lavoratori provenienti dai bacini di crisi delle aziende dei complessi industriali di Taranto già coinvolti in programmi di integrazione del reddito e sospensione dell'attività lavorativa. A questo fine, è prevista la prosecuzione dei contratti di solidarietà per altri 12 mesi, con la nuova intesa, operativa dal 2 marzo, relativa a 4.047 persone.
Infine viene previsto e disciplinato un Piano di interventi per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione della “città vecchia” di Taranto. Il Piano di interventi può prevedere la valorizzazione di eventuali immobili di proprietà pubblica meritevoli di salvaguardia e riqualificazione, si potranno anche realizzare opere di urbanizzazione primaria e secondaria, in particolare di centri culturali ed ambulatori specialistici, aree verdi attrezzate con strutture ludico-ricreative.
Ci si pone il problema della lotta ai tumori?
Il decreto si pone ovviamente l’obiettivo di assicurare i migliori livelli di salute pubblica e dunque una più efficace lotta ai tumori causati dall’inquinamento dell’aria e del suolo, con particolare attenzione alle malattie infantili. Il decreto del Governo autorizza infatti la Regione Puglia ad effettuare interventi per il potenziamento della prevenzione e della cura nel settore della oncoematologia pediatrica nella provincia di Taranto, nei limiti di spesa 500 mila euro per l'anno 2015 e di 4,5 milioni per l'anno 2016.
Cosa è previsto per l’indotto e le imprese creditrici dell’Ilva?
Anzitutto è prevista una sospensione dei versamenti di tributi erariali in favore delle imprese di autotrasporto e delle piccole imprese che vantino crediti nei confronti di Ilva s.p.a. per prestazioni svolte prima del deposito della domanda di accertamento dello stato di insolvenza. Inoltre, 35 milioni di euro delle risorse del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” sono destinati a tutela delle imprese fornitrici di beni o servizi connessi al risanamento ambientale di società che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale soggette ad amministrazione straordinaria, tra cui, dunque, l’Ilva.
Come si finanzia il risanamento dell’Ilva?
Il decreto convoglia nelle casse dell’Ilva ingenti risorse finanziarie, tra cui i circa 1,2 miliardi di euro sequestrati alla famiglia Riva dalla Procura di Milano. Si tratta di risorse fondamentali per garantire l’opera di risanamento ambientale. Il Commissario può inoltre chiedere all’autorità giudiziaria di disporre che tali somme siano impegnate per la sottoscrizione di obbligazioni emesse dalla società Ilva s.p.a. Le obbligazioni saranno intestate al Fondo unico giustizia e potranno essere emesse anche per una somma eccedente il doppio del capitale sociale. Le somme derivanti dalla sottoscrizione delle obbligazioni, saranno versate nel patrimonio di Ilva per essere destinate in via esclusiva all'attuazione delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria dell’impresa in amministrazione straordinaria, nonché agli interventi di bonifica.
Il riavvio del processo industriale è reso possibile anche grazie allo sblocco dei 156 milioni di euro dei fondi di Fintecna, e dalla concessione di linee di credito ordinarie per circa 260 milioni di euro che le banche hanno reso disponibili anche, e soprattutto, grazie all'intervento decisivo del Governo. Il Commissario di Ilva s.p.a. è autorizzato inoltre a contrarre finanziamenti per un ammontare complessivo fino a 400 milioni di euro assistiti dalla garanzia dello Stato, al fine della realizzazione degli investimenti necessari al risanamento ambientale, nonché di quelli destinati ad interventi a favore di ricerca, sviluppo e innovazione, formazione e occupazione, nel rispetto della normativa dell'Unione europea in materia. Si introduce infine una clausola di salvaguardia finanziaria che consente all’amministrazione straordinaria dell’Ilva di utilizzare le somme già sequestrate dall’autorità giudiziaria per emettere obbligazioni nel caso in cui dovessero emergere nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Resta comunque fermo il diritto di rivalsa da parte dello Stato nei confronti dei responsabili del danno ambientale.