- Quali novità ci sono per la riorganizzazione della Croce Rossa?
- È vero che sono stati tolti fondi per la “Terra dei Fuochi”?
- Aumenta l’aliquota per le partite IVA?
- Il blocco degli sfratti per le categorie disagiate è stato prorogato?
- Quali disposizioni in materia di Noleggio con Conducente?
- Come vengono prorogate le assunzioni nelle Pubbliche Amministrazioni?
Quali novità ci sono per la riorganizzazione della Croce Rossa?
Il decreto reca la proroga della trasformazione dell’Associazione italiana della Croce Rossa Italiana (CRI) in persona giuridica di diritto privato al 1° gennaio 2016. La previsione non intende intervenire sul processo di privatizzazione avviato dal 1° gennaio 2014 presso le unità operative della C.R.I. (comitati locali e provinciali), né intende variare l’assetto complessivamente previsto dal decreto legislativo che ha sancito la privatizzazione dell’ente, d.lgs. n. 178/2012, ma è finalizzata alla tutela dell’interesse generale e di garanzia per tutte le attività svolte dalla CRI e le attività svolte in ausilio delle Forze Armate. Tale rinvio di un anno si è reso necessario per l’ assenza di alcuni dei provvedimenti di attuazione della riforma di privatizzazione inerenti principalmente la ricollocazione del personale delle strutture centrali (sede nazionale e sedi regionali) nella nuova associazione e il procedimento di mobilità per il personale in esubero verso altre amministrazioni pubbliche. Nello specifico, il comma 5 dell’articolo 6 del d.lgs. 178/2012 prevedeva l’istituzione di una sede di confronto presso il Dipartimento della funzione pubblica, al fine di coordinare e supportare il processo di mobilità. Tale “tavolo tecnico”, seppur attivato, non ha in concreto espletato alcuna attività. Un’attività complessa, che richiede l’accoglimento delle richieste di personale da parte di altre pubbliche amministrazioni, la valutazione dei profili professionali del personale CRI idoneo a soddisfare le esigenze delle amministrazioni terze, l’individuazione di criteri di massima da adottare per l’individuazione dei soggetti più idonei. Per garantire gli attuali livelli occupazionali e l’assegnazione di risorse umane idonee alle esigenze della amministrazioni riceventi. la proroga delinea, dunque, un arco temporale più funzionale, di medio periodo.
Grazie a due emendamenti al “milleproroghe” presentati a mia prima firma, viene estesa ai lavoratori CRI in questione la disciplina sulla ricollocazione del personale delle Province risultante in soprannumero, introdotta dalla legge di stabilità, evitando così che il personale posto in mobilità nelle modalità previste dal decreto di privatizzazione, rimanga senza alcuna tutela occupazionale e superando le criticità normative che fino ad oggi hanno impedito un corretto avvio della procedura di mobilità.
In relazione al personale militare, inoltre, il secondo emendamento consentirà al personale cosiddetto “richiamato” di usufruire di una riserva di 150 posti nell'ambito del contingente specifico previsto dal decreto di privatizzazione. Quest’ultimo infatti ha stabilito solo per il personale militare cosiddetto “continuativo” un percorso di riconversione automatica attraverso il transito nei ruoli civili e la successiva mobilità. Con questo emendamento, dunque, si porrà fine a una discriminazione che ha già causato l’apertura di un contenzioso presso la magistratura. La proroga di un anno alla privatizzazione delle sedi centrali, stabilita dal decreto, insieme con l’approvazione delle suddette norme, consentiranno il completamento ordinato del percorso di risanamento della Croce Rossa, introducendo soprattutto strumenti fondamentali per garantire la corretta tutela occupazionale di lavoratori pubblici che da anni svolgono funzioni essenziali per il nostro sistema socio-sanitario e per i cittadini.
È vero che sono stati tolti fondi per la “Terra dei Fuochi”?
Assolutamente no. Con la Legge di Stabilità per il 2015 sono stati stanziati 10 milioni di euro per le operazioni di monitoraggio dell’esercito nella cosiddetta “terra dei fuochi”, con l’obiettivo di prevenire i delitti di criminalità ambientale nell’area. Il Milleproroghe chiarisce l’utilizzo di questi 10 milioni, introducendo due novità: riporta il fondo nell'ambito dell’operazione “strade sicure” – la quale, nel suo complesso, andrà a garantire anche la sicurezza di Expo – e richiama la norma del decreto terra dei fuochi che autorizza i prefetti campani a servirsi di personale militare per le operazioni di pattugliamento. Gli importi di 9,7 e 0,3 milioni di euro riportati dal Milleproroghe non indicano la ripartizione del fondo tra Expo e terra dei fuochi, come voleva la polemica strumentale montata principalmente dal M5S, bensì indicano le somme per pagare le indennità, rispettivamente, delle Forze armate e delle Forze di polizia impiegate. Infine, il decreto legge del 18 febbraio, n. 7/2015 (art. 5 comma 1) ha raddoppiato il numero dei militari impiegati in terra dei fuochi, che sale di 200 unità e che protrarranno la loro azione per tutto l'arco dell'anno, dunque fino al 31 dicembre 2015.
Aumenta l’aliquota per le partite IVA?
No. Come già promesso dal Governo, è stato disposto il blocco dell’aliquota Inps per le partite Iva e la proroga a tutto il 2015 del vecchio regime dei minimi al 5%. Con l’approvazione di un emendamento anche da me sottoscritto, il Governo ha trovato la copertura necessaria grazie alla quale verrà prorogato il versamento dei contributi previdenziali. Quindi, per i lavoratori autonomi titolari di partita Iva, iscritti alla gestione separata INPS, che non risultino iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati, si ridetermina l’aliquota contributiva nelle seguenti misure:
- 27% per gli anni 2014 e 2015 (in luogo, rispettivamente, del 28 e del 30 per cento previsti dalla normativa vigente);
- 28% per l’anno 2016 (in luogo del 31 per cento previsto dalla normativa vigente);
- 29% per l’anno 2017 (in luogo del 32 per cento previsto dalla normativa vigente).
Agli oneri finanziari derivanti, pari a 120 milioni per ciascuno degli anni dal 2015 al 2017, si provvede per 120 milioni per il 2016 e per 85 milioni per il 2017, mediante la riduzione del Fondo per gli interventi strutturali di politica economica, e per 60 milioni per il 2015 e 35 milioni per il 2017, mediante riduzione del Fondo speciale di parte corrente. Si tratta di una misura fondamentale per dare respiro ai lavoratori autonomi e alle giovani imprese - arrivata a seguito dell’impegno preso dal Governo nei confronti dei lavoratori autonomi che non avevano giovato delle misure contenute nella legge di stabilità -, che apre la strada ad interventi futuri più strutturali e per la prima volta riconosce politicamente il mondo dei freelance.
Il blocco degli sfratti per le categorie disagiate è stato prorogato?
La versione originaria del decreto non prevedeva l’annuale proroga del blocco degli sfratti per finita locazione, ma con l’approvazione di un emendamento PD, da me sottoscritto, quest’ultima è stata reintrodotta. Nello specifico, la norma si riferisce ai conduttori colpiti da sfratto per finita locazione in possesso dei seguenti requisiti:
- reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro;
- presenza, nel nucleo familiare, di persone ultra-sessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%;
- non sono in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza.
La sospensione si applica anche ai conduttori che, (per la fascia di reddito indicata) abbiano, nel proprio nucleo familiare, figli fiscalmente a carico. L’emendamento prevede che gli interessati qualora colpiti da provvedimento di sfratto per finita locazione, possano chiedere al giudice competente la sospensione della procedura esecutiva per un massimo di 120 giorni a partire dall'approvazione definitiva del decreto, quindi di fatto una proroga fino alla fine del mese di giugno. In tale arco temporale dovrà infatti essere reso operativo il contributo del Fondo per l’accesso alle abitazioni in locazione, di cui una quota significativa (25 milioni) è stata riservata con una chiara corsia preferenziale proprio alle categorie interessate dalla proroga, per garantire il passaggio ad una nuova abitazione. Per non vanificare gli effetti della proroga introdotta appare tuttavia necessario che si attui rapidamente il trasferimento delle risorse a Regioni e Comuni, che a loro volta dovranno procedere a passo spedito nel mettere a disposizione delle persone interessate quanto stanziato.
Quali disposizioni in materia di Noleggio con Conducente?
Viene prorogato di un anno, al 31 dicembre 2015, il termine per l’emanazione del decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti recante le disposizioni attuative per impedire le pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente (NCC). Tale proroga è dovuta a una stortura normativa alla quale urge trovare rimedio. La legge n. 207/2008 aveva infatti introdotto alcune forti limitazioni allo svolgimento del servizio NCC, prevedendo, tra le altre cose, nuove modalità per il rilascio delle licenze e delle autorizzazioni. L’operatività di questa norma, però, è stata sospesa fin dal principio poiché in palese violazione della disciplina costituzionale e comunitaria sulla libertà di concorrenza. Nonostante la sospensione in questione gli esercenti del servizio NCC subiscono una sistematica condizione d’incertezza e disagi a causa dei provvedimenti restrittivi emanati periodicamente dagli enti locali nei confronti della loro categoria proprio in forza della disciplina sospesa.
A fronte della situazione caotica e di incertezza normativa, ho recentemente presentato un’interrogazione al Ministro dei trasporti affinché venga sancita una volta per tutte l’inapplicabilità di tali disposizioni, nel quadro di una più complessiva riforma della disciplina dei servizi pubblici non di linea, ad oggi non ulteriormente rinviabile.
Come vengono prorogate le assunzioni nelle Pubbliche Amministrazioni?
Il primo articolo del decreto “milleproroghe” introduce una serie di proroghe per le assunzioni a tempo indeterminato e a tempo determinato nelle pubbliche amministrazioni. Viene prorogato al 31 dicembre 2015 il termine per le assunzioni a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni, compresi gli enti di ricerca pubblici. Lo stesso termine viene stabilito anche per le assunzioni a tempo indeterminato in specifiche amministrazioni pubbliche, in relazione alle cessazioni verificatesi nel quadriennio 2009-2012. Vengono sbloccate le assunzioni a tempo indeterminato del comparto sicurezza-difesa e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, grazie alla proroga sino al 31 dicembre 2015 delle autorizzazioni già previste dalla normativa per il 2013 e il 2014.
Sono stati confermati per un altro anno i contratti a termine dei circa 1000 dipendenti precari delle Province, che dovranno garantire esigenze di continuità dei servizi. I processi di mobilità che seguiranno il riordino delle Province previsto dalla Legge Delrio verranno finanziati con i fondi non utilizzati per le assunzioni a tempo indeterminato. Dal Fondo sociale europeo arriveranno 35 milioni di euro per garantire la proroga per il 2015 dei contratti a tempo determinato con affidamento esterno di 1500 addetti ai Centri per l’Impiego di Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, Piemonte e Umbria. A questi vanno ad aggiungersi i 60 milioni di euro previsti dalla Legge di Stabilità per rinnovare i contratti di altri 1700 occupati nei Centri per l’Impiego di altre regioni italiane con contratti a tempo determinato.
Il decreto consente inoltre al Ministero dei Beni Culturali di effettuare assunzioni per il 2015 in deroga al blocco previsto dalla spending review del 2012, limitatamente ai profili professionali specialistici, per far fronte alla crescente esigenza di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.
Viene infine prorogato di ulteriori sessanta giorni il termine per il completamento dei tirocini formativi presso gli uffici giudiziari. In sostanza viene differito dal 31 dicembre 2014 al 28 febbraio 2015 il termine entro il quale coloro che avevano completato il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari (lavoratori cassintegrati, in mobilità, socialmente utili e disoccupati) devono completare il periodo di perfezionamento presso gli stessi uffici.