#COSEFATTE
Nuovi diritti per madri e padri, rafforzamento delle tutele, incremento delle risorse e maggiore chiarezza normativa: sono questi i principali aspetti che hanno riguardato i numerosi interventi a sostegno della genitorialità realizzati in questa legislatura.
Sul piano dei diritti:
- si è messo fine all’odiosa pratica delle dimissioni in bianco, perpetrata soprattutto a scapito delle giovani donne al momento dell’assunzione, in vista di un possibile evento della loro vita (es. gravidanza) considerato negativamente dal datore di lavoro, istituendo una nuova procedura telematica obbligatoria;
- è stato riconosciuto il congedo obbligatorio di maternità come periodo che concorre per il calcolo del premio di produttività aziendale;
- è stato introdotto un congedo obbligatorio di paternità che, a partire dal 2018, sarà di 4 giorni retribuiti al 100%, più un giorno facoltativo in alternativa alla madre;
- sono state adottate norme in favore delle madri ricercatrici precarie, estendendo loro l’istituto della sospensione della durata massima dei contratti a termine durante il periodo di astensione obbligatoria di maternità;
- sono state adottate norme a favore delle madri che esercitano la professione forense, prevedendo che la gravidanza e la maternità possano essere considerate come un "legittimo impedimento" a comparire nei procedimenti;
- è stata introdotta la maternità per le atlete istituendo ex-novo un fondo di 2 milioni per garantire l’indennità alle atlete non professioniste che ne erano prive.
Per quanto riguarda lo stanziamento di nuove risorse a sostegno della genitorialità:
- sono stati introdotti i voucher per acquisto servizi di baby-sitting o per il pagamento delle rette di asili nido nella misura di 600 euro al mese, per sei mesi per le mamme lavoratrici dipendenti o para-subordinate che tornano al lavoro dopo la maternità, alternativi al congedo facoltativo;
- per i figli nati, adottati o in affido preadottivo tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 è stato introdotto un assegno mensile (bonus bebè), destinato alle famiglie o singole mamme con ISEE familiare entro i 25 mila euro annui, sia lavoratrici che disoccupate per un importo annuo di 960 euro per i primi tre anni. Il bonus è stato confermato anche per i figli nati o adottati nel 2018, per importo pieno fino al primo anno di vita del bambino. L’importo è raddoppiato se il nucleo familiare possiede ISEE non superiore a 7000 euro;
- per il pagamento delle rette degli asili nido, nonché per l’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche, è stato introdotto un sostegno di 1.000 euro su base annua e parametrato a undici mensilità;
- è stato introdotto un premio alla nascita del valore di 800 euro per la nascita o l’adozione di un minore, a partire dal 1° gennaio 2017, su domanda della futura madre al compimento del settimo mese di gravidanza (inizio dell’ottavo mese di gravidanza) o alla nascita, adozione o affido.
Tante le novità anche in merito ai servizi:
- con l’introduzione del sistema integrato di educazione e istruzione rivolto alla fascia tra 0 e 6 anni l’asilo nido è entrato a far parte a pieno titolo del percorso di educazione e istruzione che proseguirà per tutta la vita del bambino;
- per il rilancio del piano di sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia sono stati stanziati 150 milioni di euro volti appunto alla costruzione di nuovi asili.
Dal punto di vista delle novità normative:
- grazie al nuovo “Statuto del lavoro autonomo” lavoratori e lavoratrici dipendenti potranno lavorare da casa per effetto della norma sullo “smart working”;
- per quanto riguarda i congedi e le indennità, il congedo parentale è ora utilizzabile in un arco di tempo più lungo: fino agli 8 anni dei bambini per quello sino al 30% della retribuzione e fino ai 12 anni quello non retribuito. Può essere utilizzato anche frazionandolo in singole ore;
- l’indennità di maternità è stata estesa alle lavoratrici iscritte alla gestione separata dell’Inps e garantita anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro.
Sul piano fiscale:
- circa le detrazioni per figli, aumenta fino a 4.000 euro il limite di reddito complessivo per essere considerati fiscalmente a carico, per i figli di età non superiore a 24 anni.
Infine, grazie alla legge di riforma della pubblica amministrazione, vi saràmaggiore chiarezza circa i diritti dei neo genitori: al momento della denuncia della nascita (in ospedale o presso il comune) riceveranno le informazioni su diritti risorse e opportunità legate alla genitorialità. A tal fine l'INPS ha costituito una piattaforma con tutte le informazioni sulle prestazioni, già operativa. Grazie a questa legislatura l’Italia ritorna ad essere un Paese a dimensione di genitore.
#VOGLIOFARE
Oggi una famiglia con redditi molto bassi non beneficia delle detrazioni per figli a carico, perché non paga alcuna imposta. Così come una famiglia di lavoratori autonomi è penalizzata rispetto a una famiglia di lavoratori dipendenti. Ma, soprattutto, una famiglia in cui i genitori si trovino in situazione di disoccupazione non riceve nulla. Non esistono famiglie di serie A e di serie B: per questo, vogliamo superare gli strumenti esistenti per introdurre un unico sostegno universale alle famiglie.
- Una famiglia, un assegno: per tutti. Una misura fiscale unica (in grado di raggiungere anche gli incapienti sotto forma di assegno) che preveda 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro per i figli fino a 26 anni. Per tutti i tipi di lavoro e per tutte le fasce di reddito, da chi ha reddito zero in quanto disoccupato, fino a 100 mila euro all’anno. Per questa grande operazione fiscale di sostegno alle famiglie italiane è previsto un investimento di 9 miliardi di euro. Tutti riceveranno di più, con un beneficio netto che per molti sarà superiore a 80 euro mensili, ma ci sarà comunque una clausola di salvaguardia per cui nessuno potrà ricevere meno dell’attuale sistema di assegni e detrazioni. Il sostegno fiscale alle famiglie come primo obiettivo, ma non solo.
Abbiamo già introdotto strumenti normativi che favoriscono la conciliazione tra scelte familiari e lavoro. Dobbiamo fare un altro passo in questa direzione:
- rendendo obbligatoria la concessione del lavoro agile (smart work) per la fase di rientro al lavoro dopo la maternità;
- è necessario poi estendere per sempre a 10 giorni il congedo obbligatorio per i padri.
A queste fondamentali misure deve sommarsi un’offerta maggiore dal lato dei servizi. Per questo:
- intendiamo allargare l’offerta pubblica di asili e riordinare il complicato sistema di sussidi per la famiglia oggi presente nel nostro Paese, affinché entrambi i genitori possano tornare tranquillamente al lavoro dopo la nascita dei figli. Agendo sia dal lato dell’offerta che della domanda di servizi.
Sosterremo i costi dei servizi di cura nei primi anni di vita dei bambini:
- istituendo un unico strumento di durata triennale di 400 euro al mese per ogni figlio fino ai 3 anni, che possa essere speso per la retta dell’asilo nido o per il rimborso delle spese di baby sitter.
Il tutto, riaccorpando gli strumenti oggi esistenti, per un costo di 1,1 miliardi. Offriremo anche un sostegno economico alle madri che vogliono tornare subito al lavoro. Oggi le mamme, dopo la fine della maternità obbligatoria, possono restare a casa con una retribuzione pari al 30% dello stipendio per 6 mesi. Questo beneficio spetterà, sotto forma di buono per le spese di cura, anche alle donne che tornano a lavorare. Con un costo di 600 milioni di euro. Al momento di registrazione della nascita, l’ufficiale di stato civile avrà l’obbligo di informare le famiglie su questo schema unitario di agevolazioni. Questi strumenti, e altri trasferimenti vincolati all’acquisto di servizi alla famiglia e alla persona, confluiranno in un’unica“carta universale”, che renderà semplice e trasparente il loro utilizzo per le famiglie. E favorirà l’emersione del sommerso e la professionalizzazione dei servizi. Una carta universale (e digitale) che permetterà di pagare direttamente la retta dell’asilo comunale o una baby sitter assunta regolarmente. Si tratta di una strategia ambiziosa, ma nell’ordine di grandezza dell’intervento più importante sul versante Irpef che abbiamo realizzato nella scorsa legislatura. Non promettiamo più di quanto abbiamo già realizzato. Indicando due priorità chiare: natalità e occupazione femminile grazie a un sostegno unico e universale per la famiglia.