Ad aprirla, ieri dalle pagine de La Stampa e del Secolo XIX, proprio Giro: «Riportare i migranti in Libia, in questo momento, vuol dire riportarli all’inferno», è il suo grido d’allarme verso un problema che l’esecutivo si è posto – il trattamento delle persone che, intercettate dalla Guardia costiera libica in mare col nostro aiuto, vengono riportate sulle coste di Tripoli – ma che ha risolto chiedendo un massiccio coinvolgimento dell’Unhcr e dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni.
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