Servizi sociali. Enti locali potranno mantenere o costituire consorzi per la gestione associata dei servizi sociali

Lunedì 29 Gennaio 2018 3541

La legge di bilancio 2017 ha introdotto una norma di fondamentale importanza per il nostro sistema di welfare territoriale: viene chiarita infatti, in via definitiva, la possibilità per gli enti locali di mantenere in vita o di costituire ex novo consorzi per la gestione associata dei servizi sociali.

La situazione di incertezza normativa relativa ai consorzi socio-assistenziali è stata causata da alcune disposizioni introdotte negli ultimi anni dal legislatore con la finalità di razionalizzare le attività e i servizi erogati dagli enti locali. Tali norme, tuttavia, hanno complicato nel tempo il quadro delle forme di governance locale dei servizi essenziali, dando luogo a divieti che non hanno tenuto conto dei risultati raggiunti nel settore del welfare territoriale grazie a forme di gestione associata stabile, come quella consortile, ponendo in situazioni di grande difficoltà molti enti locali. 

Per evitare che problematiche gestionali si traducessero in disservizi per gli utenti, già nel 2014 si era intervenuti sulla questione, modificando una norma introdotta dalla legge finanziaria del 2008, che aveva imposto divieto, per i Comuni, di aderire a più di una forma associativa per la gestione dei servizi pubblici locali. Molti Comuni che avevano dato vita a consorzi socio-assistenziali, gestendo in forma associata altri servizi fondamentali, sarebbero infatti andati incontro all’obbligo di operare scelte molto difficili, dovendo terminare tali esperienze di gestione associata dei servizi sociali, pena la nullità degli atti emanati dopo una certa scadenza temporale. Per ovviare a questo divieto, con una norma inserita nel decreto legge sulla semplificazione della pubblica amministrazione, era stata introdotta apposita deroga per gli enti locali che avessero costituito consorzi socio-assistenziali.

Rimaneva da affrontare, tuttavia, un’altra problematica, anch’essa causata da una norma introdotta da una legge finanziaria (nello specifico la legge finanziaria per l’anno 2010). Questa disposizione aveva infatti disposto la soppressione dei consorzi di funzione tra gli enti locali, sollevando un ampio dibattito in merito ai numerosi consorzi di servizi sociali esistenti o da istituirsi sul territorio nazionale. La giurisprudenza delle sezioni regionali della Corte dei Conti, seppur non sempre univoca, aveva infatti più volte attribuito la qualifica di consorzio di funzioni a quelli istituiti dagli enti locali per la gestione associata dei servizi sociali, o risposto negativamente alle istanze dei Comuni volte a chiarire la possibilità di una loro costituzione.

Con la legge di bilancio 2017, grazie a un emendamento presentato a mia prima firma, è stata chiarita definitivamente la possibilità, per gli enti locali di costituire consorzi socio-assistenziali: non è più rilevante, a tal fine, la definizione degli stessi come consorzi di funzioni.  Il chiarimento normativo è un passaggio centrale per una corretta gestione dei servizi essenziali all'interno degli ambiti intercomunali e quindi per la qualità degli stessi per i cittadini: le forme consortili permettono infatti maggiore stabilità e una migliore capacità di programmazione e gestione, specie negli ambiti territoriali composti da un numero elevato di comuni.

L’obiettivo di incentivare le forme stabili di gestione associata si pone inoltre in continuità con le norme introdotte dalla legge delega sul contrasto alla povertà che hanno stabilito la possibilità di introdurre meccanismi premiali per quegli ambiti territoriali che abbiano adottato, o siano intenzionati ad adottare, tali modalità di governance del welfare locale. Promuovere forme stabili di gestione associata dei servizi sociali significa migliorare l’efficienza della nostra rete di protezione locale, grazie all’apporto continuativo delle professionalità necessarie all'attuazione della programmazione dei servizi sociali e alla verifica dei risultati sul territorio e, soprattutto, migliorare la qualità di servizi fondamentali, rivolti al sostegno della fasce più deboli della nostra comunità.