Farlo durante la giornata internazionale dei popoli rom e sinti non è solo una grottesca combinazione - una delle tante cui ci ha abituato Salvini - ma suona come uno dei peggiori campanelli d'allarme in un Paese europeo, democratico e civile, che ha già vissuto storie di sterminio etnico e che non dovrebbe tollerare simili esternazioni.
Ricordo a Matteo Salvini che la ricorrenza odierna nasce in memoria del "Porajamos", il tentativo di genocidio del popolo rom da parte del nazifascismo.
Il segretario della Lega dovrebbe come minimo chiedere scusa a tutti gli italiani democratici, che non meritano di veder offesa la propria memoria storica e la propria dignità di cittadini.