Donne sfruttate nel Ragusano, il Governo risponde alla nostra interrogazione. Ora collaborazione per prevenire il caporalato.

Martedì 17 Marzo 2015 3537

Con una delegazione parlamentare, lo scorso 18 ottobre, ho avuto modo di incontrare personalmente gli operatori sociali e alcune delle lavoratrici vittime delle violenze sessuali e psicologiche protratte nelle aziende agricole e soggette ad un caporalato senza scrupoli. In un contesto di quasi totale isolamento, infatti, queste donne si trovano costrette a subire ogni genere di abuso: una realtà fatta di segregazione, sfruttamento e, nei casi più estremi, aborti nei casali sperduti della campagna iblea.

Il sottosegretario Domenico Manzione ha esposto dunque un’analisi delle criticità e delle azioni di prevenzione e contrasto in atto, in particolar modo evidenziando come nell’arco del 2014 le Forze dell’ordine e la Prefettura abbiano realizzato una serie di operazioni contro il caporalato agricolo nella provincia di Ragusa, con arresti e sospensioni di attività agricole incriminate.

Ho voluto esprimere soddisfazione per la costituzione di un tavolo di lavoro con le amministrazioni locali, le organizzazioni sindacali e le organizzazioni del privato sociale: un'iniziativa che ci era stata fortemente richiesta da questi stessi soggetti che ogni giorno combattono questa piaga criminale.
Solo dalla capacità di integrazione e collaborazione delle forze attive sul territorio, infatti, è possibile intervenire in maniera efficace contro questi fenomeni, dei quali da tempo si occupano proprio realtà come la Flai Cgil, Emergency, Medici Senza Frontiere, Caritas e parrocchie, come quella straordinaria di don Beniamino Sacco. Parallelamente, però, per fermare i fenomeni del caporalato sono indispensabili interventi legislativi che il Parlamento può e deve produrre celermente, calendarizzando le proposte depositate in merito.

Infine, ho sottolineato come la nostra delegazione parlamentare in visita nelle campagne di Ragusa abbia scelto come data proprio quella del 18 ottobre scorso, giorno in cui la Lega di Salvini metteva in piedi a Milano una delle peggiori manifestazioni xenofobe di piazza degli ultimi anni. Ritengo che l’istigazione al razzismo sia il peggior gesto di cui si possa macchiare un politico, ed oltretutto rappresenta una modalità assolutamente controproducente per chi sostiene di voler difendere i diritti dei cittadini italiani: perché tramite la paura e l'odio si producono persone “invisibili”, alla mercé di chi fa profitti sul lavoro nero o di chi opera continuamente al di fuori del nostro sistema sanitario mettendo a rischio tutti, italiani e non.