La Convenzione per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie vede la luce il 18 dicembre del 1990, ma entra in vigore solo nel 2003. In questi giorni l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha comunicato i tremendi numeri di migranti morti nel canale di Sicilia da inizio Gennaio ad oggi: 3419. Un numero impressionante, che deve mettere in guardia tutta la comunità internazionale sul rischio di distogliere l’attenzione dall’impegno nel salvare vite umane: migranti e rifugiati non sono semplici numeri, corpi da contare e sui quali costruire becera propaganda populista. Si tratta di bambini, donne e uomini - troppo spesso alla mercé di reti criminali - che abbandonano la propria terra, costretti a fuggire da guerre, fame, carestie. In questi ultimi tempi, tanta strada in avanti è stata fatta dal nostro Paese. L'operazione Mare Nostrum è stata una delle migliori risposte all'emergenza umanitaria delle morti nel mediterraneo, le quali sono state evitate proprio grazie a questo progetto che di pari passo arrestava gli scafisti, garantiva profilassi sanitaria e identificazione. L'augurio è che l'impegno e i risultati raggiunti con Mare Nostrum proseguano con gli attuali progetti europei di monitoraggio, recupero e salvataggio dei migranti, e i presupposti fino ad ora sono positivi. Allo stesso tempo l'Italia ha gettato le basi legislative per l'abolizione del reato di clandestinità - vero e proprio obbrobrio giuridico in grado di creare sofferenza senza risolvere i problemi relativi all'immigrazione - e si avvia verso il riconoscimento di altre conquiste importanti nel campo dei diritti, come lo Ius Soli. Questo è il modo migliore di celebrare una giornata internazionale come questa, con l'impegno e il lavoro concreto nella direzione dei diritti, della tutela per la vita e per la dignità delle persone. In un periodo di grandi migrazioni globali, ognuno ha la possibilità di fare la sua parte con realismo e umanità, rifuggendo ogni razzismo, demagogia e speculazione sulla pelle di qualsiasi essere umano.