Paradossale la querela del M5S al Sindaco Ignazio Marino, soprattutto a fronte degli insulti quotidiani dai banchi grillini in Aula

Venerdì 23 Gennaio 2015 1766

Ogni giorno in aula subiamo da parte dei parlamentari del M5S continue offese con epiteti quali 'ladri', 'corrotti', 'sciacalli', 'burattini', 'mafiosi'. Ricordiamo poi le ingiurie sessiste cui sono state fatte oggetto le deputate del Partito democratico o la Presidente della Camera Laura Boldrini, nonché, ultime in ordine di tempo, le gravi offese rivolte agli stessi militanti del Pd paragonati a criminali come i membri della banda della Magliana.
Ci chiediamo dunque come sia possibile che i rappresentanti del M5S possano ritenersi liberi di dire qualunque cosa nei confronti degli altri, per poi essere tanto sensibili da ricorrere alle vie legali per quello che è un semplice ragionamento politico. Il sospetto è che la differenza risieda in quell'immunità parlamentare dietro la quale i colleghi pentastellati si trincerano. Un comportamento che mortifica e delude ancora una volta le aspettative verso una forza approdata in Parlamento con la pretesa di cambiare gli atteggiamenti della vecchia politica, e che finora si è dimostrata in grado solo di peggiorarli.