Rafforzamento servizi indispensabile per l'efficacia del Reddito di inclusione

Mercoledì 5 Luglio 2017 3860

Sono molto utili e importanti i chiarimenti forniti oggi dal Presidente dell'INPS Tito Boeri sulla spesa previdenziale e assistenziale, a cominciare dal reale impatto sui conti pubblici del fenomeno migratorio. Ritengo tuttavia necessario precisare alcuni punti in merito al Reddito di inclusione (REI) di prossima attivazione.

E’ certamente vero, come specificato da Boeri, che la platea raggiunta dallo stanziamento sino ad oggi previsto non è completa e che l’importo, in prospettiva, dovrà essere aumentato. Ma è noto che la necessità di incrementare gradualmente i beneficiari e il beneficio deriva proprio dall'esigenza di rafforzare il sistema dei servizi territoriali, per renderlo capace di accogliere le richieste di tutte le persone in povertà assoluta e per non ridurre il Rei a un mero trasferimento economico. La volontà del Parlamento e del Governo infatti è sempre stata quella di attuare una vera e propria presa in carico, che realizzi effettivamente inclusione lavorativa e sociale.
Così del resto funzionano tutte le misure di contrasto alla povertà negli altri Paese europei, che ne sono dotati da decenni. Ulteriore precisazione inoltre, merita la scelta della platea inizialmente prevista: la scelta delle priorità - perché di priorità si tratta, in quanto la legge prevede chiaramente universalità della misura - può anche essere considerata arbitraria, ma deriva da un'approfondita consultazione delle organizzazioni maggiormente impegnate nel campo della lotta alla povertà, che hanno tutte segnalato (anche sulla base dei dati ISTAT) l'urgenza di un intervento immediato sulle famiglie con figli minori, le più colpite dalla crisi economica.
Mentre, per quanto riguarda le persone ultra cinquantacinquenni disoccupate, in condizione di povertà assoluta, ricordo la proposta elaborata dallo stesso Presidente Boeri indirizzata a tale categoria, individuata come prioritaria proprio perché considerata come emergenza reale, su cui intervenire, la condizione di chi resta senza lavoro in età anziana ma è ancora lontano dalla pensione.