Sabato 23 tutti in piazza a sostegno della legge sulle Unioni civili. Una grande occasione per ribadire il desiderio di uguaglianza del nostro Paese

Giovedì 21 Gennaio 2016 1823

Il nostro Paese è drammaticamente in ritardo rispetto al resto dei Paesi europei nel riconoscimento dei diritti e dell’uguaglianza alle persone LGBTQI, vero e proprio fanalino di coda dell’intera Unione. Una situazione di vuoto normativo che causa negazione di diritti e che ha portato le più alte Corti, nazionali e internazionali, a sollecitare il Parlamento a legiferare e, da ultimo, alla condanna del nostro Paese da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo. Il ritrovato protagonismo dell’Italia in Europa deve necessariamente realizzarsi anche sul piano del riconoscimento dei diritti, aderendo appieno a un quadro comunitario da tempo delineato contro ogni forma di discriminazione. Per questo motivo è necessario approvare rapidamente il DDL Cirinnà, una proposta frutto di mediazione e che già nell'attuale formulazione rappresenta la dimensione minima e indispensabile di riconoscimento giuridico. Ulteriori indugi o fuorvianti prese di posizione esulano dal tema fondamentale: affermare finalmente il diritto a una vita dignitosa per tutte quelle persone che da troppo tempo aspettano di veder loro riconosciuta dalla politica una piena parità di diritti, alla stregua di milioni di cittadini europei.
Per non compromettere un cammino faticoso che, dopo anni di titubanze e chiusure, vede finalmente all'orizzonte un traguardo certo auspico una grande partecipazione in tutte le piazze italiane alla mobilitazione di sabato, affinché venga ribadito chiaramente, ancora una volta, quel desiderio di uguaglianza che accomuna la larghissima maggioranza degli italiani.